Roma , mercoledì, 8. febbraio, 2023 16:00 (ACI Stampa).
Formazione e innovazione tecnologica sono i due capisaldi del nuovo progetto di cooperazione che l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, in cordata con altre realtà italiane e internazionali, ha elaborato con l’obiettivo di migliorare la salute degli abitanti del Ciad, Paese dell’Africa centrale con una situazione economica, sociale e sanitaria molto fragile.
Un comunicato stampa ufficiale spiega che "attraverso la formazione medica specialistica e la creazione di nuovi servizi ospedalieri basati su tecnologie moderne - dove Chirurgia Generale, Cardiologia e Gastroenterologia sono le tre branche maggiormente interessate - il progetto punta a rendere il Servizio Sanitario Nazionale del Ciad più efficiente, moderno e attento alle fasce deboli della popolazione".
Forte la collaborazione tra gli enti in rete: in prima linea l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata insieme alla Fondazione Magis (Ong dei gesuiti con sede a Roma e presente in Ciad) e all’Istituto per i Sistemi Biologici (ISB) del Centro Nazionale Ricerche (CNR), che collaborano con i due ospedali presenti nella capitale N’Djamena: l’Ospedale Universitario di Riferimento Nazionale e l’Ospedale Universitario Le Bon Samaritain.
Il progetto - dal titolo “Progetto Sanità Italia-Ciad: Formazione e Innovazione Tecnologica AID 12582” - è stato infatti presentato pochi giorni fa al Ministro della Salute e della Solidarietà Nazionale ciadiano Abdelmadjid Abderahim da una delegazione italiana in missione in Ciad, guidata da Giuseppe Tisone, professore ordinario di Chirurgia Generale e direttore della Scuola di Specializzazione di Chirurgia Generale all’Università di Roma Tor Vergata.
“L’incontro con il Ministro è stato un primo passo molto importante” racconta Tisone. “L’obiettivo della nostra missione è stato verificare sul campo la reale fattibilità del progetto. La visita agli ospedali locali ci ha confermato una situazione di arretratezza di strutture e strumentazioni mediche, motivo per cui intendiamo procedere parallelamente con la formazione, sia in Italia sia in Ciad, e con la ristrutturazione del gruppo operatorio. Per questo secondo aspetto è stato fondamentale l’incontro con il Ministro, rimasto soddisfatto delle nostre proposte, poiché la consapevolezza da parte del governo di dover rafforzare il Sistema Sanitario è necessaria per avviare concretamente un processo di rinnovamento”.