Città del Vaticano , martedì, 7. febbraio, 2023 10:00 (ACI Stampa).
Il devastante terremoto che ha colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale nella notte tra il 5 e il 6 febbraio si è abbattuto anche su molte comunità cristiane siriane, le quali stavano già affrontando una situazione estremamente difficile dopo oltre un decennio di guerra e persecuzione, senza contare la recente, paralizzante, crisi finanziaria.
Molte città e paesi con una significativa popolazione cristiana, come Aleppo, Homs, Lattakia e Hama, sono state gravemente colpite. ACS ha ricevuto segnalazioni non ancora confermate di morti nelle comunità cristiane di Aleppo e Lattakia e di decine di feriti tra i cristiani di Hama.
La notizia appena confermata è che un sacerdote, Don Emad Daher, è morto nel crollo della residenza dell'Arcivescovo emerito dei greco-cattolici melchiti di Aleppo, mons. Jean-Clement Jeanbart. Lo stesso monsignor Jeanbart, ex partner dei progetti di ACS, è scampato alla morte ed è attualmente in ospedale per le ferite riportate; le sue condizioni sono stabili. Un altro cristiano, che si trovava nell'edificio al momento del sisma, è deceduto.
Le prime informazioni riguardano seri danni strutturali ad alcuni edifici come la cattedrale siro-ortodossa di San Giorgio, ad Aleppo, la chiesa francescana a Lattakia, nonché danni minori al Centro della Speranza sostenuto da ACS, sempre ad Aleppo.
"La Chiesa in Siria è sconvolta dalla catastrofe. Anche a Beirut, la gente è scesa in piazza, preoccupata che un'altra esplosione stesse per sconvolgere il Paese. Per ora, la Chiesa controlla la sua gente e le sue famiglie. Siamo preoccupati per mons. Jean-Clement Jeanbart, l'ex Arcivescovo cattolico melchita di Aleppo", ha affermato Regina Lynch, direttrice dei progetti di ACS Internazionale. Lynch invita a pregare per tutti coloro che sono stati uccisi, feriti o colpiti in altro modo dalla calamità naturale.