Roma , mercoledì, 1. febbraio, 2023 12:30 (ACI Stampa).
Le guerre africane nella contemporaneità, l’epoca della globalizzazione del XXI secolo, sono definite ‘guerre nere’ a causa della loro enigmaticità: conflitti le cui radici sono difficili da capire, che in Europa e sui media occidentali in genere sono rappresentate come brutali e selvagge, dal sapore esclusivamente etnico e perciò stesso arcaiche, quasi incomprensibili per chi non è di quelle parti:
“Si tratta in realtà di conflitti molto più moderni di ciò che si potrebbe pensare, legati alle condizioni socioeconomiche e ambientali delle terre in cui scoppiano, dove si mescolano registri culturali e umani diversi. Le guerre africane sono politiche tanto quanto quelle degli altri continenti, e sono frutto delle trasformazioni che il continente sta vivendo fin dal volgere del millennio. L’Africa non è indietro o in ritardo, non è estranea alla storia: paradossalmente è entrata nella globalizzazione prima dell’Europa, cogliendone le opportunità e accettandone le sfide, soprattutto quelle contraddittorie del mercato”: così scrive il prof. Mario Giro, docente all’Università per Stranieri di Perugia e membro della Comunità di Sant’Egidio, nel volume ‘Guerre nere. Guida ai conflitti nell'Africa contemporanea’.
Nel libro l’autore analizza gli interessi commerciali mondiali verso l’Africa, che causano guerre come nella Repubblica democratica del Congo: “L’analisi dei conflitti conduce necessariamente a quella del fenomeno dei ‘signori della guerra’ (warlordismo, da warlord) come reazione socioantropologica alla decomposizione della società tradizionale. E’ il caso complesso della Repubblica Democratica del Congo ma anche del conflitto ivoriano. Commentati spesso come guerre etniche, quei conflitti rappresentano i prototipi della ‘doppia narrazione’ spesso utilizzata dai protagonisti per esporre le loro ragioni. Paradossalmente la creazione o la manipolazione dei rancori etnici si è intrecciata con la fine stessa del sistema delle etnie o la sua definitiva lacerazione, avvenuta nell’urto con le conseguenze delle trasformazioni globali”.
All’autore abbiamo chiesto di spiegarci come sono le ‘guerre nere’ che si combattono in Africa: “Si tratta di guerre politiche alla stessa stregua di tutte le altre. Spesso in Occidente vengono considerate ‘nere’ nel senso di oscure o selvagge ma al contrario sono conflitti provocati dalle conseguenze della globalizzazione o da pulsioni di influenza di grandi o medie potenze, esattamente come altrove. Dobbiamo comprendere che in Africa si combatte una parte della sfida tra potenze, soprattutto ora che è scoppiata la guerra in Ucraina. Cina, Russia, Usa, Europa ma anche altri Stati come la Turchia, l’Arabia Saudita o l’Iran si stanno sfidando sul continente. Certamente una delle ragioni sono le materie prime ma anche la terra e l’acqua (l’Africa è il continente con più terreno coltivabile disponibile) e la manodopera”.
Quale è la narrazione ‘occidentale’ nell’affrontare le guerre africane?