Erbil , lunedì, 6. aprile, 2015 10:49 (ACI Stampa).
E’ stata una Pasqua speciale quella dei cristiani di Erbil. Nonostante la minaccia incombente di una guerra continua fatta di attentati e razzie, nonostante che molti abbiano lasciato la casa e la loro vita quotidiana per poter sopravvivere magari in un campo profughi, la Pasqua è stata una occasione per rendere grazie. La celebrazione della veglia infatti si è conclusa con la distribuzione dei rosari inviati dal Papa e delle colombe che Francesco ha fatto arrivare in Iraq grazie al cardinale Fernando Filoni, prefetto di Propaganda Fide. Quella del cardinale è stata la seconda missione in Iraq a nome del Papa, segno di una vicinanza continua. Filoni era arrivato il 30 marzo per trascorrere la Settimana Santa con migliaia di cristiani caldei sfollati per sfuggire alla violenze dell Isis.
Il cardinale Filoni ha partecipato alle cerimonie del Triduo Pasquale presiedute dal Patriarca dei Caldei il cardinale Rafael Raoul Sako, e concelebrata dall'Arcivescovo di Erbil, Arcivescovo Bashar Warda, e da decine di sacerdoti riuniti in una tenda enorme allestito nel quartiere "109" da Erbil. Più di 5.000 i cristiani, la maggior parte dei quali rifugiati nel campo, hanno partecipato alla cerimonia che è iniziata alle 21.00.
Dopo l'omelia del cardinale Sako, il cardinale Filoni ha fatto il suo saluto in italiano con la traduzione in arabo. Un saluto del Papa che ha ricordato che nella veglia a Roma “il mio cuore sarà con voi e il mio pensiero non vi abbandonerà”. “Quindi possiamo dire che il Papa è qui!” ha aggiunto il cardinale Filoni.
“Non sono venuto a fare un giro turistico- ha detto Filoni- ma per fare un pellegrinaggio tra i cristiani perseguitati, un pellegrinaggio che mi ha fatto un gran bene spirituale”.
Al termine della Veglia pasquale, il cardinale Filoni ha spiegato che a nome di Papa Francesco e della diocesi di Roma e grazie ad un ponte aereo fornito dal governo italiano, aveva portato 6000 colombe pasquali e 10.000 rosari “per i rifugiati continuano a pregare per la Chiesa e il Papa”.