Città del Vaticano , lunedì, 23. gennaio, 2023 9:00 (ACI Stampa).
La guerra in Ucraina, le Chiese cristiane in Africa e un incontro del Papa con il Patriarca Russo, di questo e altro EWTN ha parlato con il cardinale Kurt Koch in occasione della Settimana di preghiera per l' unità dei cristiani.
"Riguardo alla guerra in Ucraina, - dice il Presidente del Dicastero per l'unità dei cristiani- dobbiamo dire che abbiamo la triste situazione che i cristiani uccidono i cristiani e gli ortodossi uccidono gli ortodossi. E questo è un messaggio molto, molto brutto nel mondo di oggi, perché i cristiani hanno tutta la responsabilità di ciò che possiamo per porre fine a questa guerra e per trovare la pace in questa situazione molto difficile.
Come dicastero per l' unità dei cristiani seguiamo gli aspetti religiosi delle questione. Tutte le questioni politiche e diplomatiche sono di competenza del Segretario di Stato e del Vaticano. Ma è chiaro che collaboriamo insieme. Ma per noi, è molto importante che possiamo continuare le relazioni con il Patriarcato ortodosso russo a Mosca. Ma è una situazione molto difficile, perché abbiamo l'impressione che il Patriarcato ortodosso russo sostenga questa guerra, e abbiamo un'altra visione, come ha detto il Santo Padre, sempre, che questa è una sciocchezza, questa guerra. Ma dobbiamo tenere aperta la porta alle relazioni e approfondire ciò che è possibile".
Siamo nel cuore della Settimana di Preghiera per l'Unità tra i Cristiani. Qual è il messaggio principale, anche della chiesa, per questa unità?
"L'introduzione della Settimana della preghiera è all'inizio del movimento ecumenico. E questo è un segno molto bello. Ciò significa che noi, l'umanità, non riusciamo a trovare l'unità. Possiamo creare problemi e divisioni, come vediamo nella storia ma anche nel presente. L'unità è sempre il dono dello Spirito Santo, e il metodo migliore per ricevere questo dono è la preghiera. Il fondamento di ogni impegno ecumenico è la preghiera sacerdotale di Gesù nel XVII capitolo del Vangelo di Giovanni. Ed è molto interessante che Gesù non ordini l'unità dai suoi discepoli, ma prega per l'unità. E quando Gesù ha pregato per l'unità, non possiamo fare qualcosa di meglio".