Città del Vaticano , domenica, 5. aprile, 2015 12:20 (ACI Stampa).
Il messaggio pasquale ai popoli e alle nazioni è un'occasione per tutti i Papi per invocare la pace sul mondo. E anche Francesco non ha mancato di farlo dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana.
Dinanzi ad un mondo piegato e piagato dalla violenza e dalla guerra, il Pontefice ha ricordato che "Gesù Cristo è risorto! L’amore ha sconfitto l’odio, la vita ha vinto la morte, la luce ha scacciato le tenebre! Con la sua morte e risurrezione Gesù indica a tutti la via della vita e della felicità: questa via è l’umiltà, che comporta l’umiliazione. Questa è la strada che conduce alla gloria. Per entrare nel mistero bisogna chinarsi, abbassarsi. Solo chi si abbassa comprende la glorificazione di Gesù e può seguirlo sulla sua strada".
Grazie alla morte e risurrezione di Gesù - ha aggiunto il Papa - "i cristiani sono i germogli di un’altra umanità, nella quale cerchiamo di vivere al servizio gli uni degli altri, di non essere arroganti ma disponibili e rispettosi. Questa non è debolezza, ma vera forza! Chi porta dentro di sé la forza di Dio, il suo amore e la sua giustizia, non ha bisogno di usare violenza, ma parla e agisce con la forza della verità, della bellezza e dell’amore".
Chiediamo - ha implorato ancora Francesco - "la grazia di non cedere all’orgoglio che alimenta la violenza e le guerre, ma di avere il coraggio umile del perdono e della pace. A Gesù vittorioso domandiamo di alleviare le sofferenze dei tanti nostri fratelli perseguitati a causa del Suo nome, come pure di tutti coloro che patiscono ingiustamente le conseguenze dei conflitti e delle violenze in corso".
Il pensiero di Francesoc si è rivolto alla Siria e all'Iraq, alla Libia e allo Yemen, e "alla immensa tragedia umanitaria all’interno di questi Paesi e al dramma dei numerosi rifugiati": il mondo non resti inerte. Un appello Papa Bergoglio lo ha lanciato anche per la Terra Santa, affinchè cresca tra "Israeliani e Palestinesi la cultura dell’incontro e riprendere il processo di pace così da porre fine ad anni di sofferenze e divisioni".