Roma , venerdì, 13. gennaio, 2023 18:00 (ACI Stampa).
"Quando passo momenti sconforto, di crisi, di buio, mi metto a leggere qualcosa scritto da Benedetto XVI e lentamente, ma inesorabilmente quelle ombre si disperdono, si sciolgono, tutto diventa più chiaro, sereno e l’animo si schiude naturalmente alla speranza. E’ stata la mia ancora, la mia sicurezza. La mia roccia".
Tra i tanti messaggi, commenti, ricordi, analisi lette in questi giorni, dopo la scomparsa di Joseph Ratzinger, ci colpisce quanto ha scritto una religiosa e che abbiamo avuto modo di leggere sui social, sottolineando poi il fatto che il Pontefice è sempre stato in grado di rendere semplici, più comprensibili concetti “alti”, appartenenti spesso alla teologia “alta”, che così è uscita, per così dire, dai recinti sacri degli studiosi. Ed è venuto spontaneo pensare che questa esperienza la possiamo senza dubbio condividere, con moltissime altre persone sparse per il mondo. L’enorme eredità teologica, spirituale, umana che il Pontefice ha lasciato potrà essere valutata nel corso del tempo, ma intanto possiamo continuare a beneficare degli effetti della lettura di testi ratzingheriani o che riguarda la sua vita, il suo pensiero, la sua azione pastorale.
Proprio in questi giorni sono in uscita molti libri che si inseriscono in questa linea. Come il volume "La mia vita", rivisto e aggiornato in cui si snoda il racconto, in prima persona, della vicenda appassionante di un uomo divenuto papa, dagli anni della formazione fino al soglio pontificio. Ricordi, aneddoti, incontri che vanno dal 1927 al 1977, anno in cui Ratzinger viene nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga. A questo punto il racconto autobiografico si interrompe, per far nascere, nei lettori, il desiderio di continuare a conoscerne la vita successiva e le opere.
Tutto ormai conoscono il testo del testamento spirituale lasciato ai fedeli da Papa Ratzinger, contenuta nel libro Nient’altro che la verità, edito da Piemme, scritto dall’arcivescovo Georg Gänswein, suo segretario fidato, e curato da Saverio Gaeta, giornalista vaticanista di grande esperienza, di cui ci siamo occupati recentemente. "Rimanete saldi nella fede e non lasciatevi confondere!": così si potrebbe riassumere il senso di questo testamento. Non solo. Emerge da queste pagine un racconto dettagliato, puntuale e appassionato dei lunghi anni passati al fianco di una delle personalità più importanti della storia della Chiesa (e non solo) del Novecento. Monsignor Gänswein ha scritto la prefazione di un altro libro che “racconta” gli ultimi dieci anni di Ratzinger vissuti come “Papa emerito”, che arriva in libreria il 25 gennaio con il titolo Ratzinger la scelta. Non sono scappato (Edizioni San Paolo) del vaticanista Orazio La Rocca, in cui vengono ripercorsi e documentati questi momenti particolari fin dai primissimi giorni fino alla triste e dolorosa vicenda che ha visto Ratzinger accusato di aver coperto un prete pedofilo quando era arcivescovo di Monaco e Frisinga.