Città del Vaticano , venerdì, 6. gennaio, 2023 10:45 (ACI Stampa).
"Con i Magi, alzando lo sguardo al cielo, anche noi oggi ci domandiamo: Dov’è colui che è nato? Qual è, cioè, il luogo in cui possiamo trovare e incontrare il nostro Signore?". Inizia con questa domanda l'omelia di Papa Francesco nella Solennità dell’Epifania del Signore. Il Pontefice ha celebrato questa mattina la Santa Messa nella Basilica di San Pietro.
Oggi è anche il giorno dell'annuncio del calendario liturgico, proclamazione della Pasqua, che quest'anno cade il 9 aprile.
"Dall’esperienza dei Magi, comprendiamo che il primo “luogo” in cui Egli ama essere cercato è l’inquietudine delle domande", dice Francesco spiegando il primo luogo.
"Nei Magi all’inizio c’è questo: l’inquietudine di chi si interroga. Abitati da una struggente nostalgia di infinito, essi scrutano il cielo e si lasciano stupire dal fulgore di una stella, rappresentando così la tensione al trascendente che anima il cammino delle civiltà e l’incessante ricerca del nostro cuore. Quella stella, infatti, lascia nel loro cuore proprio una domanda: Dov’è colui che è nato?", sottolinea il Papa nell'omelia.
Francesco spiega: "Ogni giorno il clima che respiriamo offre dei “tranquillanti dell’anima”, dei surrogati per sedare la nostra inquietudine e spegnere queste domande: dai prodotti del consumismo alle seduzioni del piacere, dai dibattiti spettacolarizzati fino all’idolatria del benessere; tutto sembra dirci: non pensare troppo, lascia fare, goditi la vita! Spesso cerchiamo di sistemare il cuore nella cassaforte della comodità, ma se i Magi avessero fatto così non avrebbero mai incontrato il Signore. Dio, invece, abita le nostre domande inquiete; in esse noi «lo cerchiamo così come la notte cerca l’aurora... Egli è nel silenzio che ci turba davanti alla morte e alla fine di ogni grandezza umana".