Città del Vaticano , giovedì, 5. gennaio, 2023 14:00 (ACI Stampa).
Dopo aver riletto insieme il recente testo di Benedetto XVI sull’ebraismo, la corrispondenza con il Gran Rabbino di Vienna e la risposta ad alcune grossolane critiche che gli erano state fatte, forse è utile ricordare quali sono i testi di riferimento.
Tutto inizia ovviamente con il documento conciliare Nostra aetate che non si riferisce solo al rapporto tra cristianesimo ed ebraismo, ma al rapporto con tutte le religioni non cristiane.
All’ebraismo è dedicato un capitolo intero, il quarto. Ci sono affermazioni fondamentali che metto fine ai molti equivoci del passato e condannano ogni forma di antisemitismo da parte dei cristiani.
Dopo Auschwitz, scrive Benedetto XVI all’inizio della sua riflessione, è chiaro che la Chiesa deve riflettere di nuovo sull’essenza del Giudaismo, e così la risposta è la Nostra aetate. Ma è solo il primo passo. Il testo è del 28 ottobre del 1965.
Come riferimento Benedetto XVI indica nel suo testo in secondo luogo quello della Commissione biblica pontificia del 24 maggio del 2001: “ Il Popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana”. Molto tempo e molti passi di dialogo dopo, a cominciare dalla visita di Giovanni Paolo II alla Sinagoga di Roma e alle molte preghiere per la pace che vedevano l’impegno comune delle diverse religioni.