Roma , martedì, 3. gennaio, 2023 12:30 (ACI Stampa).
Ancora oggi Dio cerca cuori giovani, cerca giovani dal cuore grande, capaci di fare spazio a Lui nella loro vita per essere protagonisti della Nuova Alleanza. Per accogliere una proposta affascinante come quella che ci fa Gesù, per stringere Alleanza con Lui, occorre essere giovani interiormente, capaci di lasciarsi interpellare dalla sua novità, per intraprendere con Lui strade nuove”. Erano queste le parole di Benedetto XVI a Loreto, in occasione dell’agora’ dei giovani italiani, il 2 Settembre 2007.
Il rapporto tra Benedetto e i giovani è sempre stato intenso. Tre il numero delle Giornate Mondiali della Gioventù che il Papa ha vissuto con i ragazzi e le ragazze in varie parti del mondo, ma sono stati tanti altri gli incontri, i messaggi, le parole.
Non a caso il primo viaggio apostolico internazionale del Papa emerito ha coinciso con la Giornata Mondiale della Gioventù che si è celebrata proprio in Germania - terra natale di Benedetto - e per la precisione a Colonia.
Poi, mezzo milione di giovani partecipò alla GMG in Australia dedicata al tema “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni”. “Carissimi giovani, abbiamo visto che è lo Spirito Santo a realizzare la meravigliosa comunione dei credenti in Cristo Gesù. Fedele alla sua natura di datore e insieme di dono, egli è ora all’opera mediante voi. Ispirati dalle intuizioni di sant’Agostino, fate sì che l’amore unificante sia la vostra misura; l’amore durevole sia la vostra sfida; l’amore che si dona la vostra missione!”, diceva Benedetto XVI durante la Veglia a Sidney.
Il Papa emerito sentiva forte anche l’esigenza di una educazione per i giovani. “Educare però non è mai stato facile, e oggi sembra diventare sempre più difficile. Lo sanno bene i genitori, gli insegnanti, i sacerdoti e tutti coloro che hanno dirette responsabilità educative. Si parla perciò di una grande “emergenza educativa”, confermata dagli insuccessi a cui troppo spesso vanno incontro i nostri sforzi per formare persone solide, capaci di collaborare con gli altri e di dare un senso alla propria vita”, scriveva in una lettera indirizzata alla diocesi di Roma.