Roma , sabato, 31. dicembre, 2022 10:00 (ACI Stampa).
“Ci rivolgiamo a tutti gli uomini di buona volontà per esortarli a celebrare La Giornata della Pace, in tutto il mondo, il primo giorno dell'anno civile, 1° gennaio 1968. Sarebbe Nostro desiderio che poi, ogni anno, questa celebrazione si ripetesse come augurio e come promessa - all'inizio del calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo - che sia la Pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare lo svolgimento della storia avvenire”.
E stato papa Paolo VI a indire e a chiedere che sia celebrata in tutta la Chiesa una Giornata per la Pace all’inizio dell’anno: una giornata che “non intende qualificarsi come esclusivamente nostra, religiosa cioè cattolica; essa vorrebbe incontrare l'adesione di tutti i veri amici della pace, come fosse iniziativa loro propria, ed esprimersi in libere forme, congeniali all'indole particolare di quanti avvertono quanto bella e quanto importante sia la consonanza d'ogni voce nel mondo per l'esaltazione di questo bene primario, che è la pace, nel vario concerto della moderna umanità”. E mai, come quest’anno, con una sanguinosa guerra alle porte dell’Europa e circa 40 guerre in tutto il mondo, è forte questo desiderio raccolto dalle conferenze episcopali, da diocesi, movimenti nel mondo e in Italia.
Questa sera ad Altamura, in Puglia, l’annuale marcia della pace promossa dalla Cei “sui passi di don Tonino Bello”, vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi e già presidente di Pax Christi scomparso prematuramente, nel 1993, all’età di 58 anni. Promossa insieme alla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, Caritas Italiana, Azione Cattolica Italiana, Pax Christi Italia, Movimento dei Focolari con la diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti la marcia vuole “rilanciare l’impegno per la pace, ancora più urgente in un momento di confitto e di forti tensioni internazionali”. “Nella convinzione che la pace sia il bene supremo che tutti insieme vogliamo e dobbiamo costruire, l’iniziativa – sottolineano i promotori – vuole essere l’occasione per proporre una rinnovata cultura della pace nel contesto attuale e per fare nostro lo stile della condivisione che proviene da Altamura, città del pane”.
E per domani, 1 gennaio, 56a Giornata Mondiale della Pace, esprimendo il proprio sostegno al messaggio di papa Francesco “Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace”, la Comunità di Sant’Egidio invita ad una manifestazione per la pace in Piazza San Pietro per fare memoria di tutte le terre che nel Nord e nel Sud del mondo attendono la fine della guerra e del terrorismo, a partire dal conflitto in Ucraina, che ha “segnato l’anno che sta per finire”. Durante la manifestazione dal titolo “Pace in tutte le terre”, saranno esposti cartelli con i nomi di paesi e regioni del mondo dove sono ancora in corso conflitti e violenze diffuse, come in questo momento, oltre all’Ucraina, tante zone dell’Africa, dal Sahel fino al Nord del Mozambico.
A Milano celebrazione domani in Duomo e il 7 gennaio veglia promossa dalle aggregazioni laicali a Seveso. In assenza dell’arcivescovo, Mario Delpini, impegnato in un viaggio missionario in Camerun, domani la celebrazione in Duomo sarà presieduta dal vicario generale, il vescovo Franco Agnesi. Il 7 gennaio il Coordinamento diocesano delle Aggregazioni Laicali invita tutti al santuario San Pietro Martire di Seveso per un momento di preghiera sul tema “Dona nobis pacem” a sostegno del popolo ucraino e di tutte le vittime delle guerre e dell’odio. E il 13 gennaio a Cinisello Balsamo, con l’arcivescovo Delpini, il via ai “Dialoghi di pace”, appuntamenti “in cui preghiera, riflessione e musica si fondono per (ri)leggere il consueto messaggio del Papa per la pace”, quest’anno intitolato “Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace”. Un programma che si concluderà il 2 luglio dopo una serie di incontri nelle varie zone pastorali della diocesi ambrosiasna.