Città del Vaticano , lunedì, 30. novembre, 2015 13:00 (ACI Stampa).
Un “momento di grazia che mi ha permesso di rinnovare e di approfondire, in preghiera condivisa e di incontro personale, i legami di amicizia con voi e con la Chiesa che si presiedono”. Così Papa Francesco ha salutato nel suo messaggio il Patriarca di Costantinopoli per la festa di Sant’ Andrea apostolo patrono della Chiesa di Costantinopoli.
Nel testo il Papa ricorda i momenti tristi del rapporto sono stati per “molti secoli un ostacolo al riavvicinamento nella carità tra cattolici e ortodossi”, ma poi grazie al primo abbraccio tra Paolo VI ed Atenagora “la logica di antagonismo, diffidenza e l'ostilità che era simboleggiata dalle scomuniche reciproche è stato sostituita dalla logica dell'amore e della fratellanza, rappresentato dal nostro abbraccio fraterno.
“Ora dopo aver ripristinato un rapporto di amore e di fraternità, in uno spirito di reciproca fiducia, il rispetto e la carità, non vi è più alcun impedimento alla comunione eucaristica, che non può essere superata attraverso la preghiera, la purificazione dei cuori, il dialogo e l'affermazione della verità. In effetti, Dove c'è amore nella vita della Chiesa, la sua fonte e compimento è sempre si trovano in amore eucaristico. Così anche il simbolo della abbraccio fraterno trova la sua verità più profonda nel abbraccio di pace Scambiato nella celebrazione eucaristica.”
Il Papa prosegue spiegando che “il dialogo teologico in sé, sostenuta dalla carità reciproca, deve continuare a esaminare le questioni che ci dividono con attenzione, avendo sempre l'obiettivo di approfondire la nostra comprensione comune della verità rivelata.” Anche perché “il mondo di oggi ha un grande bisogno di riconciliazione, soprattutto alla luce del tanto sangue che è stato versato in recenti attacchi terroristici. Possiamo accompagnare le vittime con le nostre preghiere, e rinnovare il nostro impegno per una pace duratura per Promuovere il dialogo tra le tradizioni religiose, per "l'indifferenza e ignoranza reciproca può portare solo a sfiducia e, purtroppo, anche dei conflitti" (Dichiarazione Comune, Gerusalemme 2014).”
Il Papa fa riferimento anche alla difesa del creato ricorda la data della giornata di preghiere comune e assicura la preghiera per il Meeting di Parigi.