Città del Vaticano , venerdì, 16. dicembre, 2022 16:00 (ACI Stampa).
"L’atto di carità tradizionale, almeno nella recita privata e personalenon dovrebbe cominciare con le parole: “Mio Dio, ti amo con tutto il cuore”, ma “Mio Dio, credo con tutto il cuore che tu mi ami”".
Lo ha detto il cardinale Cantalamessa nella predica di Avvento tenuta oggi alla presenza del Papa nell’Aula Paolo VI.
Parlando della carità il predicatore ha detto che la strada da seguire è accogliere l’amore del Padre e crederci fermamente, perché il "Natale è la manifestazione — alla lettera, l’“epifania” — della bontà e dell’amore di Dio per il mondo". E per questo- come riporta l' Osservatore Romano- occorre ritornare bambini, i quali "credono all’amore, ma non in base a un ragionamento".
L’amore di Dio, ha proseguito il predicatore della Casa pontificia, ha quindi un aspetto oggettivo che chiamiamo grazia santificante, o carità infusa; ma comporta anche "un elemento soggettivo, una ripercussione esistenziale, come è nella natura stessa dell’amore".
Cantalamessa ha citato San' Agostino e l’amor socialis, cioè "l’amore del bene comune". che impone a tutti i cristiani di agire affinché sia ridotto il divario "tra un ridotto numero di ricchissimi e lo sterminato numero dei diseredati della terra".