Bruxelles , mercoledì, 14. dicembre, 2022 10:00 (ACI Stampa).
Solo il 37 per cento delle persone morte in Belgio hanno chiesto di essere salutate con un funerale religioso, mentre la pratica domenicale della Messa è scesa del 20 per cento. Il rapporto annuale della Chiesa in Belgio non presenta numeri incoraggianti, anzi. Ma, ed è questo un dato da considerare, i numeri si riferiscono ad un periodo in cui c’era ancora la pandemia, e vanno calati in quella realtà di emergenza. Qualche speranza c’è, insomma. Ma è labile, considerando la situazione generale.
Per una coincidenza temporale, il rapporto è stato pubblicato pochi giorni dopo la visita ad limina dei vescovi del Belgio a Roma, durante la quale avevano sottolineato che no, non erano come i tedeschi e che non andavano a rompere l’unità della Chiesa.
In ballo c’era la questione della benedizione per le coppie omosessuali (in realtà, più una preghiera) delineata dai vescovi delle Fiandre, ma anche la posizione su alcune questioni nazionali, a partire dalla più liberale legge sull’eutanasia fino al secolarismo, il vero problema, secondo quanto dichiarato dal Cardinale Jozef de Kesel, arcivescovo di Bruxelles, in molte interviste.
De Kesel, commentando il rapporto, ha anche raccontato di notare che “mentre le restrizioni sparivano, abbiamo potuto notare quanto erano felici le persone di fede di potersi riunire di nuovo e stare vicine”.
Quali sono i numeri? Nel 2021, sono stati amministrati in Belgio 36.834 battesimi, dei quali 162 ad adulti. E poi, ci sono state 41.751 prime comunioni, 35.783 cresime, 4.032 matrimoni religiosi, mentre altri 48 matrimoni sono stati dichiarati nulli. Come detto, sol il 37 per cento dei defunti ha chiesto un funerale religioso, mentre 5.237 persone hanno chiesto di essere tolte dai registri dei battezzati.