Città del Vaticano , lunedì, 12. dicembre, 2022 18:30 (ACI Stampa).
“Il Signore conduce la storia dell’umanità in ogni momento”. Papa Francesco lo sottolinea nell’omelia della Messa che celebra nel giorno della festa di Guadalupe. Perché quando la Madonna apparve a Juan San Diego quasi cinquecento anni fa, si vivevano momenti difficili, ma anche oggi è un momento difficile per l’umanità, un momento in cui il Signore ci deve accompagnare per la via della fraternità. Ma quello che arriva, fortissimo, è un invito a non "ideologizzare la Madre", perché il Papa è preoccupato di movimenti di pensiero che vogliono appropriarsi dell'apparizione di Guadalupe, e renderla "meno meticcia" (desmestizar), cosa che per il Papa è inaccettabile, perché, aveva spiegato una volta, Maria è sempre stata meticcia.
Il santuario della Madonna di Guadalupe è tra i più visitati al mondo, e la devozione per la Vergine - il cui appellativo “di Guadalupe” sembra mutuato dall’azteco per dire “colei che schiaccia il serpente” – è diffuso in tutta l’America Latina. Papa Francesco, in visita in Messico lo scorso anno, volle sostare di fronte l’immagine del Vergine che miracolosamente apparve su un panno su cui il pastore Juan Diego aveva raccolto dei fiori, e che è stato accertato non è stato dipinto da nessuna mano umana.
È a questa devozione popolare fortissima che guarda Papa Francesco, il quale, sin dall’inizio del Pontificato, ha voluto celebrare per la Festa della Madonna di Guadalupe una messa nella Basilica di San Pietro. Una iniziativa che rappresenta anche il modo in cui la pietà popolare dell’America Latina acquista un ruolo e una dignità nella Chiesa.
Nell’omelia, Papa Francesco ricorda che Dio nasce ed “entra nella precarietà del nostro tempo” attraverso una donna, venendo per restare, non essendo mai straniero perché “è uno di noi, vicino, amico, consustanziale con noi in tutto, meno che nel peccato”.
Il Papa ricorda che “quasi cinque secoli fa, in un momento complicato e difficile per gli abitanti del nuovo mondo, il Signore desiderò trasformare la commozione che suscitò l’incontro tra due mondi diversi in un recupero del sentimento e della dignità in apertura al Vangelo”, e lo fece proprio “inviando Maria”, che si presentò come “la Madre del verissimo Dio per cui si vive” per consolare e attendere alle necessità dei più piccoli, senza escludere nessuno, per mostrarsi come madre sollecita con la sua presenza, il suo amore, il suo consiglio”.