Bangui , domenica, 29. novembre, 2015 16:27 (ACI Stampa).
I leader evangelici, insieme con le autorità cattoliche e musulmane, hanno costituito la "Piattaforma interreligiosa" che ha portato avanti il processo di pacificazione nazionale. Come una “locomotiva per la coesione sociale, perché se il presidente della Alliance des Evangeliques en Centrafrique l’arcivescovo e l’imam non si fossero messi insieme ci sarebbe stata un conflitto tra le comunità. Ma la loro coesione, la loro unità è stata veramente un elemento importante, un elemento unificatore” ha spiegato alla Radio Vaticana Nupanga Weanzana, decano della Facoltà Teologica Evangelica di Bangui. Dove oggi pomeriggio il Papa nella sua visita ha detto: “da troppo tempo il vostro popolo è segnato dalle prove e dalla violenza che causano tante sofferenze. Ciò rende l’annuncio evangelico ancora più necessario e urgente. Perché è la carne di Cristo
stesso che soffre nelle sue membra predilette”. Ed ha aggiunto: “Sono anche tutti coloro che la violenza e l’odio hanno ferito nell’anima o nel corpo; coloro che la guerra ha privato di tutto, del lavoro, della casa, delle persone care. Dio non fa differenze tra coloro che soffrono.” E ripete che questo è l’ecumenismo del sangue. “Tutte le nostre comunità soffrono indistintamente per l’ingiustizia e l’odio cieco che il demonio scatena” ha detto il Papa “e vorrei in questa circostanza esprimere la mia vicinanza e la mia sollecitudine verso il Pastore Nicolas, la cui casa è stata recentemente saccheggiata e incendiata, come pure la sede della sua comunità.”
Per Papa Francesco è una sfida dell’unità: “ Come il Padre rifiuterebbe la grazia dell’unità, benché ancora imperfetta, ai suoi figli che soffrono insieme e che, in diverse circostanze, si dedicano insieme al servizio dei fratelli?”
La divisione è uno scandalo “perché è anzitutto contraria alla volontà del Signore. Essa è anche uno scandalo davanti a tanto odio e tanta violenza che lacerano l’umanità, davanti a tante contraddizioni che si innalzano di fronte al Vangelo di Cristo. Perciò, apprezzando lo spirito di mutuo rispetto e di collaborazione che esiste tra i cristiani del vostro Paese, vi incoraggio a proseguire su questa via in un servizio comune della carità. E’ una testimonianza resa a Cristo, che costruisce l’unità.”
Un coraggio da aggiungere “ alla perseveranza e alla carità, il servizio della preghiera e della riflessione in comune, nella ricerca di una migliore conoscenza reciproca, di una maggiore fiducia e di una maggiore amicizia, in vista della piena comunione di cui conserviamo la ferma speranza.”