Roma , sabato, 10. dicembre, 2022 10:00 (ACI Stampa).
Domani celebriamo la terza domenica di Avvento. Siamo a metà del percorso che porterà alla “visita” tra noi del Salvatore e per tanti si sente ancora più forte la solitudine a causa, spesso, della povertà. Nelle settimane scorse la Caritas Italiana, presentando il Rapporto su povertà ed esclusione sociale dal titolo “L’anello debole” ha evidenziato come non esiste una sola povertà: ce ne sono tante, acuite dai disastrosi effetti della pandemia, ancora in corso, e dalle ripercussioni della vicina guerra in Ucraina. Nel 2021 i poveri assoluti nel nostro Paese sono stati circa 5,6 milioni, di cui 1,4 milioni di bambini.
Non si tratta sempre di nuovi poveri ma anche di persone che oscillano tra il dentro e fuori dallo stato di bisogno. Il 23,6% di quanti si rivolgono ai Centri di Ascolto Caritas sono lavoratori poveri. Allarme lanciato anche dalla Comunità di Sant’Egidio nei giorni scorsi evidenziando che da prima della pandemia “i nostri centri distribuzione si sono moltiplicati, sono stati dati 600mila pacchi alimentari in tutta Italia, tre volte in più di prima. Oltre 1 milione di pasti di cui 500mila serviti nelle mense con un numero raddoppiato rispetto ad anni precedenti, 650mila pasti sono stati distribuiti nei pasti itineranti”.
Dati che evidenziano una maggiore domanda di solidarietà. E saranno tante le persone che anche quest’anno saranno invitate al Pranzo di Natale che la comunità promuove, da 40 anni, in tante città in Italia e nel mondo. Nelle nostre diocesi l’Avvento di fraternità con tante iniziative che invitano alla solidarietà ma anche alla riflessione sulle cause che determinano la povertà. Nella diocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela una proposta che mette al centro la dignità dell’avere una casa, condizione centrale di vita, soprattutto per le famiglie, che restano tra le priorità pastorali messe al centro della recente lettera pastorale dell’arcivescovo Giovanni Accolla. “Consapevole dell’aiuto che già le comunità parrocchiali offrono alle famiglie in difficoltà abitativa, si propone, nello stile della condivisione – spiega una nota - di realizzare una raccolta di fondi per continuare a sostenere quanti vivono nelle stesse condizioni”.
A Bologna domani, in tutte le chiese, raccolte che saranno devolute alle comunità che aderiscono al “Piano freddo” proposto dall’Asp Città di Bologna in collaborazione con il Consorzio “L’Arcolaio”. Quest’anno hanno aderito all’iniziativa 7 parrocchie. “Anche quest’anno – afferma don Massimo Ruggiano, Vicario episcopale per la Carità – il freddo è arrivato per misurare la temperatura della nostra capacità di accoglienza anche attraverso il Piano Freddo proposto assieme al Comune di Bologna. Quest’anno hanno risposto 7 comunità parrocchiali e la ‘Capanna di Betlemme’ per accogliere, dall’1 dicembre al 31 gennaio, persone che altrimenti sarebbero costrette a dormire fuori, all’addiaccio. Per questo motivo pensiamo di orientare ciò che raccoglieremo nelle celebrazioni eucaristiche per sostenere le spese delle parrocchie che accoglieranno le persone che vivono in strada. Così ci sarà calore per tutti, per chi altrimenti patirebbe freddo costretto a star fuori, per coloro che si scaldano attraverso il calore dell’accoglienza e per coloro che donano con un’offerta, raccolte nelle comunità parrocchiali che sostengono questa iniziativa”.
Nella diocesi di Gaeta domenica occasione per sostenere un progetto internazionale, come segno di vicinanza e amicizia con la Chiesa nel mondo dal titolo “Si rallegri il deserto” e che vuole continuare a sostenere i bambini orfani del Centro di Accoglienza, Assistenza ed Educazione “Sant’Agostino”, fondato nel 2007 in Benin dalle Suore di Sant’Agostino. A Cremona “Una cesta di bontà” per Salvador de Bahia. Ogni anno – spiega la diocesi lombarda - la Chiesa cremonese si prepara al Natale con un gesto di solidarietà a favore di quanti vivono situazioni di particolare necessità: se in Quaresima tradizionalmente l’attenzione è rivolta alla realtà locale, in Avvento la mano “si tende sempre a qualche altra parte del mondo”.