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Ritorna la processione dell’Immacolata nel quartiere San Lorenzo a Roma

Parla il parroco della chiesa di Santa Maria Immacolata e di San Giovanni Berchmans, padre Gianni Tescaro della Congregazione dei Giuseppini del Murialdo

 parroco della chiesa di Santa Maria Immacolata e di San Giovanni Berchmans, padre Gianni Tescaro della Congregazione dei Giuseppini del Murialdo |  | AT
parroco della chiesa di Santa Maria Immacolata e di San Giovanni Berchmans, padre Gianni Tescaro della Congregazione dei Giuseppini del Murialdo | AT
La statua dell' Immacolata  |  | AT
La statua dell' Immacolata | AT

8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione. Dal 1909 la tradizionale processione della statua della Madonna custodita nella chiesa della Santissima Maria Immacolata e San Giovanni Berchmans, investe il quartiere romano di San Lorenzo che sorge tra  la stazione centrale della Capitale e il Cimitero Monumentale del Verano. E’ tutto il quartiere ad attendere questo momento; lo attende da due anni, dopo il necessario arresto causa pandemia covid.  Intanto la Novena all’Immacolata ha accompagnato, nei giorni precedenti, la solennità: tutti i sanlorenzini sono accorsi numerosi per onorare la statua della Madonna, per onorare la Vergine Maria. E’ una festa che ha sapore antico, che ha i suoi riti, le sue pratiche religiose. E, per poter conoscere meglio la storia di questa antica tradizione, Aci Stampa ha intervistato il parroco della chiesa dell’Immacolata, padre Gianni Tescaro della Congregazione dei Giuseppini del Murialdo che proprio quest’anno festeggia i 150 anni della sua fondazione. 

Padre Tescaro, può raccontarci i giorni che precedono l’importante processione della statua dell’Immacolata?

C’è sempre un grande fermento nella nostra parrocchia: tutti gli abitanti del quartiere amano questa tradizione. Prima di arrivare però alla tradizionale processione ci sono dei momenti di preparazione molto importanti. Ad esempio,  ogni 25 novembre la statua viene tolta dall’altare della navata di sinistra e viene portata giù, con l’enorme baldacchino barocco che la conserva. La statua viene lavata da alcune suore, con estrema delicatezza: è in quel preciso momento che - allora - le sei campane della chiesa (intonate in si bemolle, disposte in due gruppi nel campanile diviso in due piani) suonano a festa. Poi, avviene la vestizione della statua con l’oro delle grazie ricevute per intercessione della Madonna: sono gemme, oro, anelli, donati da persone che hanno chiesto alla Madonna una particolare grazia; questi oggetti formano una veste che, all’alba di ogni 8 dicembre, alla presenza delle forze dell’ordine, ricoprire la grande e magnifica statua di origine spagnola realizzata nel ‘500.

Qual è il vostro programma della giornata della solennità dell’Immacolata?

Dalle 8 della mattina, si alterneranno quattro celebrazioni eucaristiche; praticamente, una ogni ora; a celebrare quella delle 12,00 sarà padre Tullio Locatelli, Superiore Generale dei Giuseppini del Murialdo. Successivamente, alle 15,30 ci sarà finalmente la tanto attesa processione della statua dell’Immacolata, un momento importante, davvero emozionante per la giornata dell’8 dicembre. La processione durerà all’incirca un’ora e mezza; la statua, poi, farà rientro in chiesa e alle 17,30 è prevista la solenne concelebrazione presieduta da Monsignor Daniele Salera, Vescovo della Diocesi di Roma per il settore Nord.  A chiusura della giornata, l’ultima celebrazione della giornata alle 19,30.

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Quest’anno è una processione un po’ particolare, se vogliamo: la statua dell’Immacolata ritornerà, dopo due anni di arresto, a percorrere le vie del quartiere di San Lorenzo; e, inoltre, questo avvenimento accade proprio nei festeggiamenti dei 150 anni della fondazione della Congregazione di San Giuseppe di San Leonardo Murialdo. Quali sono i suoi pensieri, i suoi sentimenti?

Prima di tutto provo una grande emozione. La processione della statua è stata, da sempre, un'importante manifestazione a cui tutto il quartiere di San Lorenzo è chiamato a partecipare. Ma cosa vuol dire camminare con Maria? E’ importante porsi questa domanda. Una processione potrebbe sembrare solo un cammino esteriore, ma non è così; vuol dire - invece - seguire, soprattutto, il suo esempio, i suoi passi: Lei è Madre di tutti, e noi, come Suoi figli, abbiamo l’onore e l’onere di seguirLa. Quest’anno, poi, la seguiamo assieme al nostro fondatore, San Leonardo Murialdo che per la Vergine ha sempre dimostrato una particolare devozione, un genuino amore filiale: in uno scritto, infatti, la chiama addirittura “madre”, con cuore semplice, umile e sincero. E a quel cuore umile e sincero che dovremmo sempre aspirare.

Il quartiere San Lorenzo è famoso alle cronache per la sua movida, e - in alcuni casi - anche, purtroppo, per delle situazioni giovanili non certamente facili. Pensa che questa processione possa essere un segno di speranza per gli abitanti del quartiere?

Davanti a noi, purtroppo, è vero, ci sono situazioni che destano una certa preoccupazione: ad esempio, giovani che, molto spesso, non trovano un punto di riferimento nella loro vita, abbandonandosi così a cattive compagnie; ma allo stesso tempo, ci sono tante persone di “buona volontà” che dimostrano sempre una fratellanza forte: ne è un esempio la nostra colletta alimentare per le persone disagiate. Maria che cammina per le strade del quartiere è un segno forte perché riesce a poter dare speranza a tutti; Lei, con la sua infinita dolcezza, possa davvero aiutarci a essere buoni cristiani, buone persone, uomini e donne capaci soprattutto di costruire assieme un mondo migliore, iniziando proprio dal nostro quartiere.