Città del Vaticano , sabato, 3. dicembre, 2022 18:15 (ACI Stampa).
La magia del Natale torna a rivivere anche quest'anno in Piazza San Pietro. Il Cardinale Fernando Vérgez Alzaga, e suor Raffaella Petrini, rispettivamente Presidente e Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, hanno inaugurato il Presepe e illuminato l'albero di Natale.
La cerimonia è avvenuta questo pomeriggio e viste le condizioni metereologiche avverse l’evento si è svolto presso l’Aula Paolo VI. Presenti le Delegazioni ufficiali dei luoghi di origine del Presepe e dell'albero, provenienti rispettivamente da Sutrio, in Friuli-Venezia Giulia e da Rosello, in Abruzzo. Hanno partecipato anche una Delegazione del Guatemala - guidata da S.E. Mario Bùcaro Flores, Ministro delle Relazioni Estere - che ha allestito il presepe nell'Aula Paolo VI.
In particolare, per il Presepe artistico – realizzato interamente in legno - erano presenti, tra gli altri, il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, il dott. Massimiliano Fedriga, e il sindaco di Sutrio, Manlio Mattia.
Per l'albero di Natale - il maestoso abete bianco, decorato con addobbi preparati dai ragazzi della struttura residenziale riabilitativa psichiatrica “Quadrifoglio”, in collaborazione con i nonni del Centro di accoglienza anziani “Sant'Antonio” di Borrello e gli alunni delle scuole di Pizzoferrato, Quadri e Villa Santa Maria - hanno partecipato, tra gli altri, il Vescovo di Trivento, Monsignor Claudio Palumbo, e il sindaco di Rosello, Alessio Monaco.
Questa mattina le Delegazioni sono state ricevute in udienza da Papa Francesco per la presentazione ufficiale dei doni. “Vorrei rivolgere un pensiero speciale agli artigiani del legno, che hanno scolpito le statue del presepe; ai ragazzi della struttura “Quadrifoglio” di Rosello, che hanno realizzato parte degli addobbi dell’albero; a quanti hanno coltivato nel vivaio di Palena l’abete e gli alberi più piccoli destinati ad altri ambienti vaticani – ha detto il Papa questa mattina alle delegazioni - L’albero e il presepe sono due segni che continuano ad affascinare piccoli e grandi. L’albero, con le sue luci, ricorda Gesù che viene a rischiarare le nostre tenebre, la nostra esistenza spesso rinchiusa nell’ombra del peccato, della paura, del dolore. E ci suggerisce un’ulteriore riflessione: come gli alberi, così anche gli uomini hanno bisogno di radici. Poiché solo chi è radicato in un buon terreno, rimane saldo, cresce, matura, resiste ai venti che lo scuotono e diventa un punto di riferimento per chi lo guarda”.