Padova , venerdì, 2. dicembre, 2022 18:00 (ACI Stampa).
Entriamo nei giorni dell’Avvento e una delle vie per attraversare questo tempo è quella della bellezza, la via pulchritudinis, quella che da sempre hanno intrapreso artisti e scrittori. Per descrivere, anzi per rendere presente e concreta la storia della Salvezza. Parole e immagini che raccontano i passi, i momenti che legano gli eventi che si susseguono dall’Annunciazione alla Natività. Accanto al Vangelo e alla liturgia che la Chiesa ci offre, ecco le infinite forme che la creatività ha “partorito” sul tema del Natale, restituito al suo vero senso.
Ed è proprio, questa, una modalità per sfuggire, o almeno tentare di sfuggire, alla confusione e all’appiattimento a semplice “festa” o “vacanze”, o delirio compulsivo allo shopping, di questo periodo: ritornare alle fonti, alla vera essenza, contemplando il Mistero attraverso la bellezza.
L’editore Ancora propone un libro dal titolo "Natale fra pittura e letteratura", a cura di Simone M. Varisco e don Paolo Alliata, che presenta dieci opere d'arte pittorica e brevi brani di autori della letteratura, diverse fra loro per stile, tempo, storia e spazio, ma accomunate dal desiderio di «carpire dal cielo dello spirito i suoi tesori – per dirla con Paolo VI – e rivestirli di parola, di colori, di forme». Ne abbiamo bisogno, ora più che mai. Ci occorre un Natale di rinascita, di speranza, proprio quando assistiamo alla «selvaggia ferocia nei suoi eccessi, all’incurabile follia in tutta la sua forza», come recita una preghiera di Giorgio De Chirico, che troviamo nel volume. Da Vasari a Murillo, da Pellizza da Volpedo a Gauguin e altri ancora, una sorta di agile “breviaro” immagini che colpiscono lo sguardo insieme alle parole di Chesterton e di Primo Levi, di Tomasi di Lampedusa a Etty Hillesum, che accompagnano i passi evangelici che raccontano i giorni dell’attesa della nascita di Gesù: si aprono così inediti orizzonti di meditazione, paesaggi interiori forse inesplorati.
Chiuso l’agile libro di Ancora, il percorso potrebbe proseguire fisicamente spostandosi a Cuneo. Non proprio dietro l’angolo, ma quello che ci aspetta vale pienamente il viaggio. Ossia una mostra che si intitola "I colori della fede a Venezia: Tiziano, Tintoretto, Veronese" , aperta al pubblico fino al 5 marzo 2023 e allestita presso il Complesso monumentale di San Francesco a Cuneo. A cura di don Gianmatteo Caputo e di Giovanni Carlo Federico Villa, la mostra presenta cinque monumentali pale d'altare provenienti dalla chiese della Serenissima. In qualche modo, la mostra si prefigge anche di sfatare una sorta di idea radicata dell’arte veneziana principalmente orientata alla percezione della vita come festa, commercio, gusto del vivere improntato al “qui e ora”. Certamente questa percezione è reale, Venezia ha vissuto a lungo immersa in una cultura del “bon vivre”, di libertà e di tolleranza – per chi se lo poteva permettere, ovviamente - ma la pittura veneziana ha anche una profonda vocazione al servizio della sacra narrazione. Le opere, risalenti al periodo compreso tra il 1560 e il 1565, si confrontano con temi fondamentali nell’iconografia cristiana: l’Annunciazione e l’Incarnazione, il Battesimo di Cristo, l’Ultima Cena, la Crocifissione e la Resurrezione.