Kampala , sabato, 28. novembre, 2015 8:20 (ACI Stampa).
Due santuari uno non lontano dall’altro, solo tre chilometri tra il Nakiyanja-Namugongo Anglican Shrine che sorge sul luogo della morte dei Martiri ugandesi (1884-1887), cattolici e anglicani. Le loro reliquie sono conservate nella Cappella del Santuario, e Namugongo il santuario cattolico che ricorda gli stessi martiri. Due luoghi che non riescono a riunire le due comunità. Già Paolo VI nel suo viaggio li visitò insieme e così anche Giovanni Paolo II
Il Papa è stato accolto dall'Arcivescovo della Chiesa di Uganda, il reverendo Stanley Ntagali e dal Vescovo anglicano del luogo vista anche il museo e il luogo in cui i martiri furono condannati, torturati ed uccisi. Al termine della visita il Papa e i vescovo hanno pregato insieme il Padre nostro e dato insieme la benedizione ad un piccolo gruppo di fedeli di fronte al santuario. I diversi fabbricati del complesso religioso, evocano nelle forme architettoniche la classica capanna africana. Nel complesso è ancora in costruzione il Museo e nel progetto sono inclusi altri fabbricati: una scuola e una nuova sede per il Seminario anglicano di Namirembe fondato nel 1977 per celebrare il centenario della presenza della Chiesa Anglicana in Uganda.
Francesco si è poi recato in papamobile al santuario cattolico dove è stato accolto dal Rettore, e si raccolto in preghiera davanti all'altare, che conserva le reliquie di S. Carlo Lwanga.
Poi la messa celebrata su un grande altare costruito al centro di un piccolo lago artificiale.
Il tema del martirio nella omelia del Papa diventa una occasione per ricordare l’ecumenismo del sangue e del dono dello Spirito Santo. “ Ogni giorno - dice il Papa - siamo chiamati ad approfondire la presenza dello Spirito Santo nella nostra vita, a “ravvivare” il dono del suo amore divino in modo da essere a nostra volta fonte di saggezza e di forza per gli altri.” Un dono da trasmettere come fecero i martiri anche” in tempi pericolosi.” Occorre essere missionari “anche per coloro che non conosciamo, specialmente per quelli che potrebbero essere poco benevoli e persino ostili nei nostri confronti”, ma soprattutto in famiglia e nella cura verso gli anziani e i poveri, le vedove e gli orfani. Famiglia un altro tema affrontato dal Papa: “ Possa la Chiesa in questo Paese, specialmente mediante le comunità parrocchiali, continuare ad assistere le giovani coppie nella preparazione al matrimonio, incoraggiare gli sposi a vivere il legame coniugale nell’amore e nella fedeltà, e assistere i genitori nel loro compito di primi maestri della fede dei figli.”