Roma , giovedì, 24. novembre, 2022 14:00 (ACI Stampa).
Constatiamo “come il produrre morte stia progressivamente diventando una risposta pronta, economica e immediata a una serie di problemi personali e sociali. Tanto più che dietro tale soluzione è possibile riconoscere importanti interessi economici e ideologie che si spacciano per ragionevoli e misericordiose, mentre non lo sono affatto”. Lo denuncia la Conferenza Episcopale Italiana nel messaggio per la 45ª Giornata Nazionale per la Vita, che si celebrerà il 5 febbraio 2023.
Davanti a questa cultura di morte bisogna “generare e servire sempre la vita. Ed “è doveroso chiedersi se il tentativo di risolvere i problemi eliminando le persone sia davvero efficace. Dare la morte come soluzione pone una seria questione etica, poiché mette in discussione il valore della vita e della persona umana. Desta inoltre preoccupazione il constatare come ai grandi progressi della scienza e della tecnica, che mettono in condizione di manipolare ed estinguere la vita in modo sempre più rapido e massivo, non corrisponda un’adeguata riflessione sul mistero del nascere e del morire, di cui non siamo evidentemente padroni”.
“La Giornata per la vita – è l’auspicio dei Vescovi italiani - rinnovi l’adesione dei cattolici al Vangelo della vita, l’impegno a smascherare la cultura di morte, la capacità di promuovere e sostenere azioni concrete a difesa della vita, mobilitando sempre maggiori energie e risorse. Rinvigorisca una carità che sappia farsi preghiera e azione: anelito e annuncio della pienezza di vita che Dio desidera per i suoi figli; stile di vita coniugale, familiare, ecclesiale e sociale, capace di seminare bene, gioia e speranza anche quando si è circondati da ombre di morte”.