Milano , lunedì, 21. novembre, 2022 18:00 (ACI Stampa).
Don Matteo Baraldi, per anni animatore dell’oratorio di ‘San Francesco al Fopponino’ ed ora parroco alla parrocchia di ‘Gesù Buon Pastore’ a Milano, è cintura nera di judo, terzo dan; don Paolo Bettonagli, parroco alla parrocchia di ‘Sant’Eufemia’ di Teglio (Sondrio), gioca a tennis; mentre don Alessio Batti, vice parroco alla parrocchia della ‘Madonna della Guardia e di Montale’ a Levanto (La Spezia), domina le onde della riviera con il surf; e suor Annika Fabbian, consacrata della congregazione delle ‘Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori’ e bomber del ‘Sister Football Team’, la ‘nazionale’ italiana di calcio a cinque formata solo da suore, a Sandrigo (Vicenza) spazia dal calcio al volley; don Marco Foschi che a Igea Marina (Rimini) gioca a basket; don Paolo Papone ‘sospeso’ durante un’arrampicata sul monte Cervino; ed un gruppo di sacerdoti che a Milano si incontra su un campo di beach-volley.
Questi sono alcuni ritratti di ‘Mens sana in corpore sano’,progetto fotografico di Stefano Guindani, fino a sabato 26 novembre nello spazio ‘Leica Galerie Milano’, vicino al Duomo. Preti e suore in abiti religiosi, fotografati in alcune discipline sportive da Stefano Guindani, grande fotografo internazionale di moda e ritratti di attori e celebrità, ma anche di reportage sociali e urbani. Sport e religione, come scrive il presidente del Coni, Giovanni Malagò, nella prefazione del libro, che accompagna la mostra, “sono accomunati da valori ineludibili, un terreno condiviso dove germogliano sentimenti puri e autentici”.
Così fra una riunione lavorativa ed un’inaugurazione delle sue mostre all’estero abbiamo contattato il fotografo Guindani, che gentilmente ci ha spiegato come è nata la mostra: “L’idea mi è venuta una volta che ero in vacanza a Leuca: ho visto alcune suore che giocavano a pallavolo e non avevo la macchina fotografica. Una visione emblematica che mi è rimasta nel cuore. Ricordava le fotografie del grande Mario Giacomelli sui preti nel seminario. Anni dopo, mentre lavoravo a un progetto per una casa automobilistica in Sicilia, ho incontrato delle suore alle quali ho raccontato della mia idea di mostrare gli uomini e le donne di fede così come non siamo abituati a vederli. Mi hanno detto di una loro sorella (del piccolo testamento di san Francesco d’Assisi), suor Daniela Cancilla, ex calciatrice professionista, a Gubbio. Ho cominciato da lei. Una foto in bianco e nero, con la religiosa che palleggia. Poi un amico mi ha chiamato, segnalando che un sacerdote stava prendendo lezioni di surf a Levanto… Da lì è iniziato il passaparola di una ricerca, che mi ha portato a fotografare molte discipline sportive con vari religiosi. Ho fatto vedere ad alcuni amici queste immagini un po’ diverse dal solito, ma che fanno vedere una Chiesa forse più vicina anche alla gente che non va in chiesa. Da lì è partito un tam tam che mi ha permesso di costruire una rete di storie in tutta Italia. Un progetto a cui tengo molto”.