Città del Vaticano , sabato, 19. novembre, 2022 9:30 (ACI Stampa).
Papa Francesco incontra questa mattina in Aula Paolo VI i partecipanti all’incontro promosso da Medici con l’Africa CUAMM.
“Mi piace sottolineare il fatto che la vostra storia comincia quando, 70 anni fa, nasce a Padova un collegio per ospitare giovani studenti di medicina africani. Giovani africani. Già da qui si vede lo stile vostro: essere con l’Africa, prima ancora di essere per l’Africa. Voi siete con Africa perché c’è questo atteggiamento brutto che l’Africa va sfruttata. Un mese fa più o meno ho avuto incontro studenti africani, sono rimasto meravigliato. L’Africa va promossa. O meglio insieme: con e per".
"La vostra opera è un modo concreto di mettere in pratica una cosa che chiediamo ogni giorno nel “Padre nostro”. Noi domandiamo al Padre celeste: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. E questo “pane” è anche la salute. La salute è un bene primario, come il pane, come l’acqua, come la casa, come il lavoro. Voi vi impegnate perché non manchi il pane quotidiano a tanti fratelli e sorelle che oggi, nel XXI secolo, non hanno accesso a un’assistenza sanitaria normale, di base. È vergognoso. Oggi, mentre si spendono miliardi per le armi, o si bruciano altre enormi risorse nell’industria dell’effimero e dell’evasione. Quando preghiamo “dacci oggi il nostro pane quotidiano”, dovremmo pensare bene a quello che diciamo, perché tanti, troppi uomini e donne, di questo pane, ricevono solo le briciole, o nemmeno quelle, semplicemente perché sono nati in certi luoghi del mondo. Penso a tante mamme, che non possono avere un parto sicuro e a volte perdono la vita; o a tanti bambini, che si spengono già nella prima infanzia”, commenta il Papa.
"La vostra presenza qui oggi porta il mio cuore vicino a Paesi che mi sono particolarmente cari, come la Repubblica Centrafricana, dove sono stato nel 2015 per aprire la Porta Santa, a Bangui; e il Sud Sudan dove, a Dio piacendo mi recherò all’inizio del prossimo anno. Sono paesi poverissimi e fragili, che il mondo considera importanti solo per le risorse da sfruttare e che invece il Signore considera suoi prediletti, nei quali vi manda ad essere buoni samaritani, testimoni del suo Vangelo. Non abbiate timore ad affrontare sfide difficili, a intervenire in luoghi remoti e segnati dalla violenza, dove le popolazioni non hanno la possibilità di curarsi. Siate con loro! Dovessero occorrere anni di fatiche, dovessero susseguirsi delusioni e fallimenti per ottenere dei risultati, non scoraggiatevi. Perseverate con il servizio ostinato e il dialogo aperto a tutti come strumenti per la pace e il superamento dei conflitti”, dice chiaro il Pontefice.