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“Euntes in mundum universum”, i 400 anni di Propaganda Fide

Da domani al 18 novembre un convegno presso la Pontificia Università Urbaniana

Un momento della conferenza stampa |  | Vatican Media Un momento della conferenza stampa | | Vatican Media

Presentato stamane in Vaticano il Convegno Internazionale di Studi “Euntes in mundum universum” che si svolge dal 16 al 18 novembre presso la Pontificia Università Urbaniana, a Roma, in occasione del quarto Centenario dell’istituzione della Congregazione di Propaganda Fide.

“Il breve pontificato di Gregorio XV (1621-1623) – ha ricordato Mons. Camillus Johnpillai, Capo Ufficio del Dicastero per l’Evangelizzazione nel suo excursus storico - fu molto importante per la rinascita cattolica. Primo Papa di formazione gesuita, egli cercò non solo di proseguire il rinnovamento interno della chiesa, ma anche di recuperare il terreno che essa aveva perso. Nel 1622 istituì la sacra congregazione per la propagazione della fede, al fine di offrire alla chiesa un’autorità centrale suprema che coprisse l’intero campo missionario. Il concetto alla base dell’ufficio era che il Papa, come pastore universale di anime, aveva la responsabilità assoluta di diffondere la fede. La congregazione dunque doveva coordinare e guidare l’attività missionaria della chiesa, fino ad allora controllata dai sovrani cattolici di Spagna e Portogallo. Papa Gregorio creò la nuova congregazione il 6 gennaio 1622”.

Nel marzo scorso il Papa ha soppresso la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli istituendo “il dicastero per l’evangelizzazione, il quale è presieduto direttamente dal Papa ed è composto dalla sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo e dalla sezione per la prima evangelizzazione e le nuove chiese particolari. La sezione per la prima evangelizzazione e le chiese particolari raccoglie l’eredità della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. In questo momento storico – ha concluso - il dicastero per l’evangelizzazione ricorda con profonda gratitudine l’opera di evangelizzazione finora compiuta dai numerosi religiosi, religiose, sacerdoti secolari e laici e, in particolare i catechisti nei territori di missione. La missione evangelizzatrice della chiesa è ancora lontana dal suo compimento. Papa Francesco invita tutti i battezzati ad essere discepoli missionari e agenti di evangelizzazione”.

Ha preso poi la parola P. Bernard Ardura, Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche.

“Ci fu fin dall'inizio della Congregazione una grande apertura e quindi un'attenzione anche alle varie culture. Così il nuovo dicastero per l'evangelizzazione si preoccupa anche della nuova evangelizzazione e ciò significa che questo rapporto fra la fede e la cultura rimane elemento essenziale” .

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“Io non credo – ha chiosato P. Ardura - che il nostro convegno guarderà non soltanto verso il passato ma anche verso problematiche future e sono contento che si svolga all’Università Urbaniana perché avremo lì gli studenti che saranno anche i missionari di domani e dunque io credo che questo sarà un contributo validissimo”.