Ma era solo la sua immagine pubblica, dettata anche dalle condizioni create dall’occupazione turca della parte Est dell’isola, dalla necessità di essere ascoltato e di dare un segnale alle persone. In privato, era piuttosto semplice e gentile, definito un capo “duro ma corretto”.
L’elezione ad arcivescovo di Cipro ne consacrò le capacità. Per tradizione, l’elezione avviene ad opera di una combinazione di laici e un collegio di chierici.. C’erano tre candidati per succedere a Crisostomo I. I suoi rivali erano il vescovo Athanasios di Limassol e il vescovo Nikiforos di Kykkos. Demetriou, al primo giro di voti, ottenne solo il 10 per cento delle preferenze. Uno dei candidati, però, decise di lasciare (c’è chi dice che fu convinto da Demetriou a lasciare), e di supportarlo nell’elezione Così divenne arcivescovo di Cipro.
Le sue posizioni sull’occupazione turca erano sempre state molto dure. In una intervista del 2018, aveva detto che non avrebbe mai creduto che un accordo di pace per riunificare l’isola etnicamente divisa fosse possibile perché la Turchia voleva stabilire uno Stato turco nella nazione.
Quando Benedetto XVI visitò l’isola nel 2010, Crisostomo prese la parola e accusò la Turchia di cercare di portare avanti “i suoi oscuri piani che includono l’annessione della terra ora sotto occupazione militare e poi una conquista dell’intera Cipro”.
Al di là delle posizioni politiche, Crisostomo II era un leader di convergenze, che sosteneva la necessità di relazioni più stretta tra la Chiesa Ortodossa e la Chiesa Cattolica. Nel 2022, in una delle ultime interviste con la tv di Stato cipriota, sottolineò: “Voglio fare un lavoro vero, non una dimostrazione. Sono arrivato e andrò via un giorno, e per questo voglio lasciare qualcosa dietro di me per questa nazione, questo è ciò che importa”.
Molte le sue iniziative ecumeniche. Facendo le veci di presidente del Santo Sinodo della Chiesa di Cipro, ha partecipato alle esequie di papa Giovanni Paolo II e all’inaugurazione del Pontificato di Papa Benedetto XVI nel 2005 in Vaticano. Come risposta al gesto fraterno, Benedetto XVI ha inviato una sua delegazione alla cerimonia della sua intronizzazione. Il clima di reciproca fratellanza fra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa di Cipro si è poi rafforzato con il viaggio apostolico di Papa Francesco nell’isola cipriota nel dicembre del 2021 dove il Papa ha incontrato l’arcivescovo e il Santo Sinodo nella cattedrale ortodossa. “Sono lieto di essere tra voi e vi sono grato per la cordiale accoglienza”, disse il Papa in quell’occasione aggiungendo: “Grazie, caro Fratello, per le sue parole, per l’apertura del cuore e per l’impegno nel promuovere il dialogo tra di noi”.
Riformatore, Crisostomo promosse il cambiamento della Carta della Chiesa, in vigore dal 1914 e revisionata due volte. La Carta cambiò soprattutto il sistema elettorale, dando maggiore potere ai fedeli. Inoltre, si cambiarono i confini delle metropolie, si creò un tribunale sinodale di cinque membri, vennero modificate le procedure per il divorzio ecclesiastico.
Crisostomo II promosse anche l’espansione del Santo Sinodo con la ricostituzione dopo 800 anni di vecchie episcopie abolite durante la dominazione franca dei latini nel 1222. In questo modo, l’autocefalia di Cipro ebbe un pieno Sinodo – cioè con almeno 13 membri che significa che poteva ora convenire un Grande e Supremo Sinodo senza chiedere la partecipazione di vescovi di altre Chiese.
Dal lato pratico, Crisostomo riuscì ad ottenere la creazione di un Corpo di Pagamenti Unificato per il clero, e poi stabilì la Scuola Teologica della Chiesa di Cipro. Era il sogno del Patriarca Makarios III, che non la poté implementare a seguito dell’invasione turca del 1974.
La sua morte lascia un grande vuoto nella Chiesa cipriota, e anche nella società cipriota. Chi saprà raccoglierne l’eredità?
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