Tolentino , martedì, 8. novembre, 2022 12:30 (ACI Stampa).
A Tolentino domenica 30 ottobre, a 6 anni esatti dalla scossa di terremoto che devastò gran parte dei paesi del Centro Italia, è stato benedetto dal vescovo di Macerata, mons. Nazareno Marconi, l’altare del ricostruito monastero di Santa Teresa, che ritorna ad ospitare le monache dell’ordine delle Carmelitane Scalze, costruito su tre piani, su una superficie complessiva di circa 2.500 metri quadrati, realizzato con pareti portanti e telaio in legno.
Nell’omelia di consacrazione il vescovo della diocesi di Macerata ha sottolineato il significato della consacrazione dell’altare: “La solidità di questa pietra è simbolo di Cristo, che stabilmente si ferma in questa casa che è di Dio, di una comunità di consacrate, di tutti noi. Donerà stabilità alle nostre vite fragili. Il monastero contemplativo come questo è la scuola dove venire ad apprendere come aprire gli occhi del cuore”.
Così dopo una spiegazione accurata del valore religioso di un altare ha rivolto un augurio alle Carmelitane: “Carissime sorelle carmelitane il mio augurio è questo: ogni fratello e sorella che verranno in questo monastero possano vedere Dio nei vostri occhi. Questo è il vostro modo di evangelizzare e noi abbiamo bisogno di vedere il Signore negli occhi di chi lo vede”.
Davanti a tanti fedeli presenti a questa benedizione la madre priora del convento, suor Maria Chiara Tani, non ha nascosto la sua felicità: “E’ un’emozione indescrivibile. Il monastero per noi, che non usciamo, non è solo la casa, ma acquista una valenza molto più importante: è il mondo della preghiera, che ci consente di essere vicino a chi quotidianamente vive nelle città e ci chiedono sostegno spirituale. La prova è questa sorpresa di oggi, anche se lo sapevamo; siamo sorprese dell’affetto che stiamo ricevendo dai cittadini di Tolentino. Non immaginavamo di essere così mancate alla comunità locale”.
E dopo aver ripercorso le tappe di questi sei anni, iniziata con una frettolosa dipartita a Fano la sera di quella domenica 30 ottobre 2016 per trasferirsi a Cascia nell’anno successivo la madre priora racconta il ritmo della giornata: “Le nostre giornate alternano preghiera e lavoro, solitudine e fraternità. Ci alziamo alle ore 5.30 ed alle ore 6.00 cantiamo le Lodi, cui segue un’ora di preghiera silenziosa, caratteristica del Carmelo teresiano. Alle ore 7.30 c’è la celebrazione della Santa Messa, il ringraziamento e l’Ora Terza. Dopo colazione inizia il tempo di lavoro. Alle ore 11.00 inizia la Lettura, l’Ora Sesta e il pranzo. Riordiniamo la cucina, abbiamo un’ora di ricreazione insieme e poi uno spazio di tempo libero. Alle ore 15.30 l’Ora Nona ed il lavoro. Alle ore 17.30 la preghiera silenziosa che si conclude alle ore 18.30 con il canto dei Vespri. Alle ore 19.15 la cena, il riordino e la ricreazione. La giornata si chiude con la preghiera di Compieta e l’Ufficio delle Letture”.