Città del Vaticano , lunedì, 7. novembre, 2022 14:00 (ACI Stampa).
"E' stato un viaggio di incontro" dice Papa Francesco ai giornalisti sul volo dal rientro dal Bahrein. E di incontri con l'islam, quello moderato e legato soprattutto agli interessi finanziari, e quello con una piccola comunità cristiana fatta soprattutto di immigrati. I cattolici bahreiniti sono pochissimi.
Ma nessun giornalista sul volo ha chiesto al Papa cosa pensasse del regime di Hamad bin Isa al-Khalifa il sovrano assoluto di questo gruppo di 33 isole al largo della costa orientale dell’Arabia Saudita e a nord della penisola del Qatar.
Sull’onda delle “Primavere Arabe” in Tunisia ed Egitto, nel 2011 in Bahrein ci fu la “Rivolta delle Perle”, contro le discriminazioni confessionali e per chiedere riforme democratiche. La rivolta è stata repressa anche con il sostegno di truppe saudite ed emiratine e ha mobilitato le due compagini religiose del Paese, con i rivoltosi accusati dai media governativi di essere manovrati dal vicino Iran. Negli anni successivi sono stati arrestati numerosi attivisti con l’accusa di terrorismo, estremismo e violenza.
Nel Rapporto sulla libertà religiosa di Aiuto alla Chiesa che soffre si parla di discriminazione, e anche politicamente certo non si può parlare di democrazia.
Ma Papa Francesco ha deciso di andare in ogni paese dove c'è un meeting interreligioso, soprattutto per cercare un dialogo con l'Islam. Quello moderato.