Nairobi , giovedì, 26. novembre, 2015 8:34 (ACI Stampa).
I canti africani della liturgia che scaldano il cuore non si fermano per la pioggia e per il fango che invade il campo dove vi celebra la messa. Il Campus universitario con al centro un grande altare sopraelevato. E l'altare ha quasi 50 anni ed è stato scolpito da un confratello di Irene Stefani, suora beatificata su questo altare per aver dato la sua vita in missione. E da li il Papa in italiano alla omelia dice che “in obbedienza alla Parola di Dio, siamo anche chiamati ad opporre resistenza alle pratiche che favoriscono l’arroganza negli uomini, feriscono o disprezzano le donne e minacciano la vita degli innocenti non ancora nati. Siamo chiamati a rispettarci e incoraggiarci a vicenda e a raggiungere tutti coloro che si trovano nel bisogno. Le famiglie cristiane hanno questa missione speciale: irradiare l’amore di Dio e riversare l’acqua vivificante del suo Spirito. Questo è particolarmente importante oggi, perché assistiamo all’avanzata di nuovi deserti, creati da una cultura del materialismo e dell’indifferenza verso gli altri.”
Ai tanti accorsi alla messa, agli studenti, ai religiosi e alla società del Kenia il Papa spiega le parole della lettura di Isaia, qual “fiorire nel deserto” in chiave africana: “Egli farà sì che i figli del suo popolo fioriscano come erba e come salici lussureggianti. Sappiamo che questa profezia si è adempiuta con l’effusione dello Spirito Santo a Pentecoste. Ma vediamo anche che essa si compie dovunque il Vangelo è predicato e nuovi popoli diventano membra della famiglia di Dio, la Chiesa. Oggi ci rallegriamo perché si è realizzata in questa terra. Mediante la predicazione del Vangelo, anche voi siete diventati partecipi della grande famiglia cristiana.”
Parla di famiglia il Papa la cui missione nella società è a sostenere perché “le famiglie cristiane hanno questa missione speciale: irradiare l’amore di Dio e riversare l’acqua vivificante del suo Spirito. Questo è particolarmente importante oggi, perché assistiamo all’avanzata di nuovi deserti, creati da una cultura del materialismo e dell’indifferenza verso gli altri.”
Parla dei sacramenti il Papa commentando il Vangelo: “nel Battesimo, Egli ci conduce ad acque tranquille e fa rivivere la nostra anima; nella Confermazione ci unge con olio di gioia spirituale e di fortezza; nell’Eucaristia ci prepara una mensa, la mensa del suo stesso Corpo e del suo Sangue, per la salvezza del mondo.
Abbiamo bisogno di questi doni di grazia! Il mondo ha bisogno di questi doni! Il Kenia ha bisogno di questi doni! Essi ci rafforzano nella fedeltà in mezzo alle avversità, quando sembriamo camminare “nella valle dell’ombra della morte”. Ma essi cambiano anche i nostri cuori.”