Città del Vaticano , domenica, 30. ottobre, 2022 12:13 (ACI Stampa).
Pur essendo un peccatore “Zaccheo vuole vedere Gesù. Nella sua bassezza, sente il bisogno di cercare un altro sguardo, quello di Cristo. Ancora non lo conosce, ma aspetta qualcuno che lo liberi della sua condizione, che lo faccia uscire dalla palude in cui si trova. Questo è fondamentale: Zaccheo ci insegna che, nella vita, non è mai tutto perduto. Sempre possiamo fare spazio al desiderio di ricominciare, di ripartire, di convertirci”. Così Papa Francesco questa mattina introducendo la preghiera dell’Angelus domenicale.
Ad aiutare Zaccheo – ha osservato il Papa – è “lo sguardo di Gesù. Egli è stato inviato dal Padre a cercare chi si è perduto; e quando arriva a Gerico, passa proprio accanto all’albero dove sta Zaccheo”. Per vedere Zaccheo Gesù “deve alzare lo sguardo: significa che guarda Zaccheo dal basso. Questa è la storia della salvezza: Dio non ci ha guardato dall’alto per umiliarci e giudicarci; al contrario, si è abbassato fino a lavarci i piedi, guardandoci dal basso e restituendoci dignità. L’incrocio di sguardi tra Zaccheo e Gesù sembra riassumere l’intera storia della salvezza: l’umanità con le sue miserie cerca la redenzione, ma anzitutto Dio con misericordia cerca la sua creatura per salvarla”.
“Lo sguardo di Dio – ha sottolineato ancora il Pontefice - non si ferma mai al nostro passato pieno di errori, ma guarda con infinita fiducia a ciò che possiamo diventare. Gesù ci guarda sempre con amore: come con Zaccheo ci viene incontro, ci chiama per nome e, se lo accogliamo, viene a casa nostra. Noi cristiani dobbiamo avere lo sguardo di Cristo, che abbraccia dal basso, che cerca chi è perduto, con compassione. Questo è, e dev’essere, lo sguardo della Chiesa, sempre”.
Dopo aver recitato l’Angelus il pensiero del Papa è andato alle “vittime dell’attentato terroristico che a Mogadiscio ha ucciso 100 persone, tra cui anche bambini. Dio converta i cuori dei violenti”. “Preghiamo – ha infine concluso Francesco “per i morti a Seul per le tragiche conseguenze di una improvvisa calca della folla. Non dimentichiamo nella preghiera la martoriata Ucraina e preghiamo per la pace. Non stanchiamoci di farlo”.