Manama , giovedì, 27. ottobre, 2022 9:00 (ACI Stampa).
Da giovedì 3 a domenica 6 novembre Papa Francesco si recherà in Barhain, partecipando anche al ‘Bahrain Forum for Dialogue: East and West for Human Coexistence’ e celebrerà una messa solenne al ‘Bahrain National Stadium’ sabato 5 novembre ‘alla quale i cattolici del Bahrain e delle altre nazioni del vicariato del Nord Arabia sono invitati a partecipare’, come ha sottolineato mons. Paul Hinder, amministratore apostolico dell’Arabia Settentrionale.
Nel Barhain ci sono oltre 80.000 cattolici su un totale di 1.400.000 abitanti (circa 240.000 gli stranieri), in larga maggioranza migranti provenienti dal subcontinente indiano e dalle Filippine. Al suo interno vi è anche un popolazione cristiana autoctona: un migliaio di fedeli in larga maggioranza cattolici, perlopiù arabo-cristiani, emigrati da altre nazioni del Medio oriente nel regno fra gli anni Trenta e Cinquanta del secolo scorso, oggi cittadini a pieno titolo.
Da monsignor Paul Hinder ci facciamo raccontare l’aspettativa dei cattolici per la visita di papa Francesco nel Paese: “Questo è un momento che capita raramente nella vita di una regione come il Vicariato Apostolico dell’Arabia Settentrionale, che comprende Qatar, Kuwait e Arabia Saudita. Per il Barhain, stato fra i più tolleranti e liberali in questa parte del mondo, è un privilegio essere benedetti da una visita di un papa. Il Paese ha una piccola comunità di soli 80.000 cattolici, ma tutti si sentono inorgogliti dal fatto che il Santo Padre sarà fra loro. E’ un evento che non avevano immaginato nemmeno nei sogni più azzardati. L’annuncio ha creato eccitazione fra i fedeli, e ognuno vuole essere parte di questo straordinario avvenimento.
Mentre i funzionari del vicariato lavorano con le autorità per predisporre un degno programma per il papa, la comunità si sta attivando dietro le scene perchè tutto si svolga bene. La cosa più importante è che la comunità spera vivamente di essere rafforzata nella fede dalla presenza del papa che ha mostrato con le parole ed i fatti che i cristiani sono chiamati a contribuire a diffondere pace ed amicizia dovunque vivano, e che la santità si può raggiungere anche in un mondo caotico e materialistico.
Il Barhain è particolarmente felice di questa visita, perché avviene a distanza di tre anni e mezzo da quella che papa Francesco fece agli Emirati Arabi Uniti nel 2019. Il Golfo Persico è prevalentemante musulmano, con gradi diversi di libertà e tolleranza religiosa. Questa visita rafforzerà ulteriormente l’idea che un piccolo Regno nella mappa mondiale può essere propagatore di tolleranza religiosa”.