Città del Vaticano , lunedì, 24. ottobre, 2022 13:00 (ACI Stampa).
Portando avanti un colloquio iniziato durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con il Cardinale Pietro Parolin, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades è stato oggi in Vaticano, dove ha avuto un incontro di circa 25 minuti con Papa Francesco prima di scendere in Segreteria di Stato per il bilaterale con il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i rapporti con gli Stati.
Si legge in un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede che “nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato, è stato espresso apprezzamento per i buoni rapporti bilaterali esistenti e l’intenzione di sviluppare ulteriormente la collaborazione nei settori di mutuo interesse, tra cui l’accoglienza dei rifugiati”.
Inoltre – aggiunge il comunicato – “si è parlato del processo di riunificazione dell’Isola e della situazione nel Mediterraneo orientale e nell’intera Regione, auspicando che i problemi aperti siano affrontati attraverso il dialogo”. Un tema, questo, che è rientrato anche nei colloqui tra il presidente e Papa Francesco.
È probabilmente questa la parte cruciale del comunicato, considerando che tre settimane fa il presidente turco Erdogan aveva chiesto di riconoscere la parte turca dell’isola, e pochi giorni fa aveva denunciato la “non imparzialità” degli Stati Uniti sulla questione di Cipro.
Il dialogo è la linea diplomatica della Santa Sede, esplicitata anche durante il viaggio di Papa Francesco nell’isola lo scorso dicembre. Per quanti non conoscano la situazione, va ricordato che la capitale di Cipro, Nicosia, è divisa da un muro, una green line, che nasce a seguito conflitto del 1974 in cui la Turchia attaccò Cipro e poi rimase nella parte Nord del Paese, facendovi arrivare 200 mila contadini turchi e riportando a casa alcuni dei turchi che già avevano cominciato ad uscire dal Paese. L’attacco turco fu la risposta del Colpo di Stato della Giunta dei Colonnelli in Grecia, con i piani per l’unificazione di Cipro ad Atene. Dal 1974, c’è stato dunque uno Stato federato turco-cipriota”, diventato nel 1983 “Repubblica Turca di Cipro del Nord”, riconosciuta solo dalla Turchia. Nel 2004, il piano dell’ONU di riunificare l’isola in una confederazione delle due comunità greca e turca con uguale peso politico e istituzionale è fallito.