Città del Vaticano , giovedì, 20. ottobre, 2022 14:00 (ACI Stampa).
" Un'occasione per affrontare alcune difficoltà che si possono incontrare nell’accostarsi al confessionale e per riscoprire la bellezza liberante dell’incontro sacramentale con il Padre misericordioso, anche attraverso la voce di chi ha sperimentato in prima persona la gioia del perdono". Così viene presentato il seminario che la Penitenziaria apostolica ha organizzato nei giorni scorsi e che si può ancora vedere on line.
Al cardinale Penitenziere Maggiore Mauro Piacenza abbiamo chiesto di spiegare come nasce questa iniziativa.
"Da 32 anni organizziamo un seminario per i sacerdoti per il ministero sacerdotale e la confessione, le sfide , un vero corso di aggiornamento, soprattutto diaconi per conoscere meglio la realtà della confessione anche attraverso il modo di accogliere e i consigli che si devono dare per seguire le persone. Ma lo scorso anno abbiamo avuto richieste di partecipazione da parte dei laici. Quel corso non era adatto ma certo si poteva fare qualcosa di specifico, su come confessarsi bene e avere coscienza della confessione".
Perché oggi pochi si confessano ?
Il confessarsi meno rispetto ad un certo passato è relativo, una certa crisi della confessione ma non è tanto una crisi in se stessa quanto una crisi di fede. E' una questione di fede, e di questo ho parlato nella Lectio. La confessione stessa è un atto di fede e aiuta la fede, è un atto di speranza e aiuta la speranza, è un atto di carità e aiuta la carità.