Roma , mercoledì, 19. ottobre, 2022 14:00 (ACI Stampa).
“E’ il punto centrale, il cuore dell’insegnamento di Gesù ai discepoli in vista della loro missione nel mondo. Tutti i discepoli saranno testimoni di Gesù grazie allo Spirito Santo che riceveranno: saranno costituiti tali per grazia. Ovunque vadano, dovunque siano. Come Cristo è il primo inviato, cioè missionario del Padre e, in quanto tale, è il suo ‘testimone fedele’, così ogni cristiano è chiamato a essere missionario e testimone di Cristo. E la Chiesa, comunità dei discepoli di Cristo, non ha altra missione se non quella di evangelizzare il mondo, rendendo testimonianza a Cristo. L’identità della Chiesa è evangelizzare”.
Partendo dall’input del messaggio di Papa Francesco per la giornata missionaria mondiale di quest’anno, ‘Di me sarete testimoni’, a padre Pietro Bellini, presidente dell’Ong ‘Apurimac ETS’, che quest’anno festeggia 30 anni di attività, abbiamo chiesto di raccontarci in quale modo essere testimoni di Gesù: “ primi testimoni di Gesù sono state le persone che hanno conosciuto Gesù nel periodo della sua ‘vita pubblica’, che lo hanno visto veramente morto e poi veramente risorto nel suo corpo mortale. L’evangelizzazione dei primi discepoli è stata molto semplice: ‘Gesù, il predicatore della Galilea, è veramente morto, condannato alla crocifissione e al terzo giorno è veramente risorto nel suo corpo: noi l’abbiamo visto e ne diamo testimonianza’. Sottinteso: ‘Se questo è inoppugnabile, tirate voi le conseguenze…’. La conseguenza era di credere all’insegnamento di Gesù di Nazareth, e soprattutto all’inizio di quel regno di Dio, ‘regno di giustizia, di amore e di pace’, che Gesù ha affermato essere iniziato con la sua venuta in terra, e che ha affidato ai suoi primi discepoli perché lo diffondessero in tutto il mondo. E’ l’ ‘utopia di Dio’, che Gesù ha affidato all’umanità. Essere quindi testimoni di Gesù oggi significa dare questa stessa testimonianza al mondo in cui viviamo e impegnarci perché ‘la giustizia, l’amore e la pace’, segni del regno di Dio, si diffondano presso tutti i popoli”.
Perché l’evangelizzazione è un atto ecclesiale?
“Per realizzare questo suo sogno, che è il sogno di Dio, Gesù si è messo a capo del suo ‘esercito’ pacifico, composto da tutti coloro che credono in lui, come fosse un unico corpo: è la Chiesa, di cui Egli ha voluto mettersi a ‘capo’. L’evangelizzazione non è una iniziativa privata di alcuni individui, perché non tende alla realizzazione di un progetto individuale. L’evangelizzazione è di tutta la Chiesa (intendendo per Chiesa tutti coloro che credono in Gesù Cristo), ed è universale perché rivolta a tutti i popoli di tutti i tempi”.
Come lasciarsi guidare dallo Spirito Santo?