Città del Vaticano , domenica, 9. ottobre, 2022 11:09 (ACI Stampa).
"La fede cristiana sempre ci chiede di camminare insieme agli altri, mai di essere marciatori solitari; sempre ci invita a uscire da noi stessi verso Dio e verso i fratelli, mai di chiuderci in noi stessi; sempre ci chiede di riconoscerci bisognosi di guarigione e di perdono, e di condividere le fragilità di chi ci sta vicino, senza sentirci superiori".
In una celebrazione il piazza San Pietro il Papa ha commentato il Vangelo del giorno con la vicenda dei dieci lebbrosi guariti e parla di "sinodalità" . "Chiediamoci - dice il Papa- quanto siamo davvero comunità aperte e inclusive verso tutti; se riusciamo a lavorare insieme, preti e laici, a servizio del Vangelo; se abbiamo un atteggiamento accogliente – non solo con le parole ma con gesti concreti – verso chi è lontano e verso tutti coloro che si avvicinano a noi, sentendosi inadeguati a causa dei loro travagliati percorsi di vita".
E poi aggiunge a braccio una riflessione sui migranti: per favore includere sempre, è scandalosa la esculsione dei migramti, anzi è criminale, li fa morire davanti a noi e cosi la esclusione dei migrati è schifosa, finiscono nei lager dove sono sfruttati come schiavi, pensiamo ai migrati e quelle che lasciamo entrare li accogliamo come fratelli o li sfruttiamo?
Il Papa sottolinea poi l'importanza del ringraziare Dio:" È una brutta malattia spirituale: dare tutto per scontato, anche la fede, anche il nostro rapporto con Dio, fino a diventare cristiani che non si sanno più stupire, che non sanno più dire “grazie”, che non si mostrano riconoscenti, che non sanno vedere le meraviglie del Signore. E, così, si finisce per pensare che tutto quanto riceviamo ogni giorno sia ovvio e dovuto. La gratitudine, il saper dire “grazie”, ci porta invece ad affermare la presenza di Dio-amore. E anche a riconoscere l’importanza degli altri, vincendo l’insoddisfazione e l’indifferenza che ci abbruttiscono il cuore".