Città del Vaticano , lunedì, 23. novembre, 2015 17:00 (ACI Stampa).
Provate ad immaginare una piccola comunità cristiana appena formata, una proibizione violenta della pratica del cristianesimo e un arcipelago vasto e poco abitato. Ecco il Giappone del XVII secolo, anzi più specificamente la regione di Nagasaki e le tante isolette che la compongono.
Per visitarla, almeno virtualmente, non occorrono tante ore di volo, basta essere a Roma dove, nel Palazzo della Cancelleria, sono in mostra gli oggetti più significativi di questa epoca sconosciuta per molti in Occidente.
I siti cristiani di Nagasaki sono la testimonianza più forte di quanto la fede in Gesù fosse entrata nel cuore dell’animo giapponese.
I missionari arrivarono in quella zona nel XVI secolo e già nel XVII il cristianesimo venne visto come un pericolo dall’ Impero del Sol Levante. Così arrivò la proibizione assoluta di praticare il cristianesimo. Si dovette aspettare la fine del 1800 per poter riprendere in pubblico la vita cristiana. I missionari europei che arrivarono trovarono delle comunità “nascoste” ma vive, comunità che avevano trasformato i simboli pagani in simboli cristiani, come la immagine di Maria Kannon, che riprendeva le sembianze di una dea cinese. Nel XIX secolo i cristiani nascosti usavano questa immagine per pregare la Vergine. Una deliziosa statuetta di porcellana in mostra alla Cancelleria è forse una delle testimonianze più emozionante della forza di questi “cristiani clandestini”.
Ma poi, finita la proibizione, fu l’epoca della rinascita. Chiese e luoghi di culto vennero edificati con l’aiuto dei missionari occidentali. Quattordici siti storici che il Giappone vuole far iscrivere nel Patrimonio dell’ Umanità dall’ UNESCO. Chiesette in stile occidentale con ornamenti giapponesi che si stagliano nel profilo orientale dell’ arcipelago di Nagasaki sullo sfondo di una natura rigogliosa e aspra. Santuari e castelli dove piccole croci e volti di angeli si confondono con le risaie e le rovine delle esplosioni atomiche. Piccoli rosari fatti con la carta, oggetti per la costruzione delle cappelle, luoghi di martirio dei cristiani divenuti luoghi di culto.