Città del Vaticano , venerdì, 30. settembre, 2022 16:10 (ACI Stampa).
"Uno sport che sia per tutti, che sia “coeso”, “accessibile” e “a misura di ogni persona”" questo lo scopo del Convegno Internazionale “Sport for all. Cohesive, Accessible and Tailored to each person” - Summit internazionale di presentazione della Dichiarazione sullo sport, organizzato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, insieme al Dicastero per la Cultura e l’Educazione, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport in Italia, in corso in Vaticano. E questa la riflessione del Papa che ha incontrato i partecipanti ricordando che "lo sport è di casa nella Chiesa". Perché lo sport è un "generatore di comunità" ha detto.
Inoltre dice il Papa, "oggi abbiamo tanto bisogno di una pedagogia di pace, di far crescere una cultura di pace, a partire dalle relazioni interpersonali quotidiane per arrivare a quelle tra i popoli e le nazioni. Se il mondo dello sport trasmette unità e coesione può diventare un alleato formidabile nel costruire la pace".
Ai giovani il Papa ricorda il rischio della cultura dello scarto che si può combattere proprio con lo sport, "lo sport va pensato e promosso nella logica della generatività, infatti, se ben impostato, contribuisce a generare personalità mature e riuscite, e costituisce una dimensione dell’educazione e della socialità. Al di fuori di questa logica, corre il rischio di cadere nella “macchina” del business, del profitto, di una spettacolarità consumistica, che produce “personaggi” la cui immagine può essere sfruttata. Ma questo non è più sport. Lo sport è un bene educativo e sociale e tale deve restare! Per questo abbiamo la responsabilità di far sì che lo sport sia accessibile a tutti".
No alle barriere quindi e si all'accoglienza, serve"qualcuno che tiene aperta a tutti la porta del cuore, e, di conseguenza, aiuta a superare pregiudizi, paure, a volte semplicemente l’ignoranza".
Promuovere uno sport "a misura di ciascuno" per una "avventura che voi atleti conoscete bene, perché nessuno di voi è un superuomo o una superdonna". E per il Papa "quest’avventura ha il profumo dell’ascesi, della ricerca di ciò che ci perfeziona e che ci fa andare oltre. Alla radice di questa ricerca c’è, in fondo, la tensione verso quella bellezza e quella pienezza di vita che Dio sogna per ogni sua creatura".