Città del Vaticano , venerdì, 30. settembre, 2022 15:00 (ACI Stampa).
Non rimanere chiusi, uscire verso gli altri, e soprattutto coltivare la bellezza. Rivolgendosi al Patto Educativo Globale Orsolino, l’iniziativa dei giovani delle scuole orsoline per il Patto Educativo lanciato da Papa Francesco, il Papa fa due considerazioni, riguardanti “il dire e il fare”, chiamando ancora una volta i giovani all’impegno. E lo fa sulla scorta di Orsola, “giovane di bellezza eccezionale”, ammirata da tutti, che ispirò Sant’Angela Merici a realizzare la sua opera educativa.
Nel videomessaggio, Papa Francesco invita prima di tutto i giovani a “fare emergere la loro bellezza”, e non “secondo le mode del mondo”, la bellezza “che ci appartiene da sempre”, perché “se è vero che la bellezza salverà il mondo”, si deve “anche vigilare perché il mondo salvi la bellezza”.
Ma di quale bellezza si parla? Non – dice Papa Francesco - quella piegata su se stessa”, né quella che “ scende a patti con il male”, il modello non è Narciso o Dorian Gray. Il Papa si riferisce “a quella bellezza che non sfiorisce mai perché è riflesso della bellezza divina: il nostro Dio infatti è inseparabilmente buono, vero e bello”.
E – aggiunge – “la bellezza che Gesù ci ha rivelato è uno splendore che si comunica, che agisce; una bellezza che si incarna per potersi condividere; una bellezza che non ha paura di sporcarsi, di sfigurarsi pur di essere fedele all’amore di cui è fatta”.
Si tratta di una “bellezza sempre feconda”, che porta “ad uscire fuori da sé stessi”, perché anche la contemplazione “non può fermarsi al godimento della visione di Dio”.