Loreto , lunedì, 26. settembre, 2022 18:00 (ACI Stampa).
Un incendio aveva distrutto tutto: la statua, le immagini, l'altare. La casa di Maria trasportata dagli Angeli a Loreto era rimasta spoglia e annerita. Era il 22 febbraio del 1921 e perfino il Papa, Benedetto XV decise di inviare una cospicua somma per il restauro. Come ricorda fra Giuseppe Santarelli su " Il Messaggio della Santa Casa di Loreto" il danno più grave fu la perdita della statua trecentesca di Maria.
L'idea di una iconostasi del tutto nuova fu di Guido Cirilli, architetto del Santuario, che fece iniziare i lavori a giugno del '22. I soldi arrivarono dalle offerte del Papa e anche da alcune banche delle Marche e i lavori delle varie parti furono svolti da artigiani di tutta Italia da Roma dove vennero lavorati i marmi ai bronzi fusi a Milano e ai ferri battuti creati ad Udine.
Le statue di Sant' Anna e San Giuseppe, scolpite ad Ancona, furono finanziate dal conte Canale, Guardia nobile pontificia.
Lo stile scelto da Cirilli segue lo stile "umbertino" dell'epoca. Colonne di marmo, porticine di ferro e tanti marmi dono di Pio XI. Le inferriate proteggono la parte posteriore dell'altare, che rimase al suo posto mentre il Paliotto dono di Cosimo de' Medici fu spostato nel Tesoro.
Nuove iscrizioni come quella simbolica del luogo: Hic Verbum caro factum est, e " E novo simulacro tuo Virgo orbi pacis iris refulge" e ancora "Heic ad Angelo salutata" sono preghiera e catechesi.