Rabat , lunedì, 26. settembre, 2022 12:30 (ACI Stampa).
“Il senso ultimo del nostro ‘viaggio’ in questo mondo è la ricerca della vera patria, il Regno di Dio inaugurato da Gesù Cristo, che troverà la sua piena realizzazione quando Lui tornerà nella gloria. Il suo Regno non è ancora compiuto, ma è già presente in coloro che hanno accolto la salvezza”: così inizia il messaggio di papa Francesco, ‘Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati’, in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si è celebrata ieri domenica 25 settembre.
Padre Renato Zilio, della Congregazione dei Missionari di San Carlo (scalabriniani), è da qualche mese nella parrocchia ‘Notre Dame de Lourdes’ di Casablanca in Marocco per aiutare il parroco, don Antoine: “Una chiesa immensa, vetrate magnifiche da cattedrale francese, una grotta di Lourdes di fronte, a grandezza naturale”.
E racconta che in questo territorio ci sono anche alcune congregazioni di religiose: “In un altro quartiere, chiamato Bourgogne, si notano povertà e trascuratezza. Già da lontano, tuttavia, una piccola siepe vi attira: è fiorita, curata. Crea un altro clima, anzi, si fa messaggio. Povertà e bellezza possono coabitare insieme. Ed è qui che abitano le Piccole sorelle di Gesù. Nate nel deserto dell’Algeria come un dono di Dio, quando il deserto sa farsi fecondo… Coltivano la contemplazione e la fratellanza universale, ereditate da Charles de Foucauld.
In un altro quartiere vivono le clarisse. Trovarle non è facile, si dovrà forse suonare al campanello di qualche vicino… Un muro alto, bianco, nessuna iscrizione esterna. Come già facessero parte dell’invisibile. E’ il loro monastero. Sono di varie parti dell’Africa. La superiora è italiana. Al loro canto si aggiunge il suono allegro delle nacchere, del tamburello e di altri strumenti, come in un qualsiasi villaggio africano.
Nel quartiere ‘Oasi’ si erge un’imponente e bella costruzione, l’Ècole du Carmel St. Joseph. E’ diretta da suore venute dal Libano, parlano tranquillamente arabo o francese. L’istituto fa parte delle scuole cattoliche, ma di cristiano c’è ben poco, a prima vista… Tutti gli allievi, un migliaio sono, infatti, musulmani. Il corpo insegnante è musulmano, così pure il personale di servizio. Ma resta la sostanza. Nel quartiere Roches Noires, vi sorprenderà una suggestiva chiesa gotica con le sue altissime guglie, diventata una frequentata moschea. A due passi abitano le suore di Madre Teresa”.