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Marcia per la vita di Berlino, 4.000 partecipanti e un solo motto “sostenere le donne”

La più grande manifestazione di questo genere in Germania contro aborto e suicidio assistito.

La marcia per la vita a Berlino  |  | EWTN
La marcia per la vita a Berlino | EWTN
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La marcia per la vita a Berlino | EWTN
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La marcia per la vita a Berlino | EWTN

Quasi quattromila dimostranti, provenienti da tutta la Repubblica Federale, hanno sfidato, sabato 17 settembre a Berlino, una temperatura autunnale, con vento e pioggia, per partecipare alla diciottesima edizione della Marcia per la vita – la più grande manifestazione di questo genere in Germania - e dare testimonianza contro aborto e suicidio assistito.

La Marica è iniziata, com’è ormai tradizione, alle ore 13 dalla porta di Brandeburgo con gli interventi dal palco, animati dall'accompagnamento musicale del gruppo Gnadensohn, e moderati da Alexandra Linder, presidente della Associazione federale per il diritto alla vita (Bundesverband Lebensrecht, BVL) che promuove l’iniziativa, e dai membri del consiglio direttivo del BVL, Hartmut Steeb e Cornelia Kaminski. I “relatori” sono voci dal mondo della scienza, della politica, dall'arte, della società e della Chiesa. Sono coinvolti nel tema del diritto alla vita a titolo professionale o di volontariato, oppure parlano delle loro esperienze personali. Eppure, dalla pluralità delle voci e delle esperienze si profila un messaggio unico: “sostegno alle donne” piuttosto che aborto. 

La Linder dopo il saluto di benvenuto ai convenuti ha portato gli Stati Uniti ad esempio della nuova linea da seguire nei diritti del nascituro: «Dopo 51 anni, e con oltre 63 milioni di bambini abortiti, un terzo dei quali afroamericani, con una quota di popolazione di circa il 16%, si stanno muovendo per offrire aiuto e sostegno invece dell'aborto, soprattutto alle donne afroamericane, che a quanto pare sono anche qui particolarmente discriminate». La Linder ha lodato anche il nuovo corso sul tema aborto intrapreso dall’Ungheria, dove per avere accesso all’aborto, le donne devono prima ottenere un certificato che attesti che hanno ascoltato i battiti cardiaci del loro embrione prima di abortire.

«Le donne non hanno bisogno della frase “non puoi farcela”. Hanno bisogno di un accompagnamento sensibile per poter dispiegare il loro grande potenziale», ha commentato l'ostetrica Sarah Göbel durante gli interventi prima della Marcia, illustrando la situazione delle donne in conflitto con la gravidanza. La maggior parte delle donne vorrebbe avere un figlio in modo autodeterminato, ma subisce una forte pressione dall'esterno. Anche dopo un aborto, è fondamentale continuare a stare al fianco delle donne. 

L'ex deputata della CDU Sylvia Pantel ha espresso il timore che la fine del divieto legale di fare pubblicità agli aborti approvata dal Parlamento federale sia solo l'inizio dell'abolizione della “paragrafo 218,” che regola gli aborti: «Invece di rendere più facile l'aborto, lo Stato dovrebbe ridurre il rischio di povertà delle donne incinte».

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Hubert Hüppe, membro del Parlamento ed ex commissario del governo federale per gli affari delle persone con disabilità, ha fatto riferimento a molte altre minacce per le persone, prima e dopo la nascita, tra cui forme selettive di diagnosi prenatale e la legalizzazione del suicidio assistito. «Il diritto alla vita è il diritto fondamentale più importante. Se non hai questo, non sei più».

Tra i vescovi della Chiesa tedesca presenti alla Marcia, l’arcivescovo di Berlino, monsignor Heiner Koch; il vescovo ausiliare di Rottenburg, monsignor Thomas Maria Renz e monsignor Rudolf Voderholzer, vescovo di Ratisbona, che in un'intervista ha motivato la sua partecipazione alla Marcia dicendo che stava esercitando il suo diritto civico a scendere in piazza per «alzare la voce a favore di un'importante causa politica». «Mi batto per il diritto alla vita del nascituro – ha detto il presule - che è tutelato anche dalla nostra Costituzione e che ora viene messo in discussione da più parti, anche politicamente». Secondo il vescovo, la Marcia per la vita non è affatto una manifestazione di «un mondo religioso a parte», ma vi dovrebbe partecipare chiunque abbia a cuore la Costituzione.

Il Bundesverband Lebensrecht (Associazione federale per il diritto alla vita), raggruppa 16 associazioni affiliate e oltre 25.000 membri, e si batte per una dignità umana completa e per i diritti fondamentali ad essa associati, dal concepimento alla morte, indipendentemente dall'origine, dal sesso, dall'età o dallo stato di salute. 

La messa ecumenica al termine della Marcia per la Vita è stata presieduta dal Vescovo Vicario della Metropoli greco-ortodossa di Germania, Emmanuel Sfiatkos, e dal Vescovo ausiliare Thomas Maria Renz della Diocesi di Rottenburg-Stoccarda.

Chi era impossibilitato a seguire la Marica dal vivo ha potuto farlo via streaming, grazie alla diretta di EWTN (https://www.youtube.com/watch?v=diGTANSI_oY), che per la terza volta ha trasmesso in live la Marcia di Berlino. La diciannovesima Marcia per la vita si svolgerà sabato 23 settembre 2023.