Acireale , venerdì, 16. settembre, 2022 18:00 (ACI Stampa).
Il canto è la musica degli angeli e dei monaci. La musica è armonia dell’anima e, come una medicina potente e sommamente efficace, cura le anime e aiuta a trovare la bellezza anche quando sembra nascosta o perduta. In tutto questo credevano, in modo diverso, le civiltà antiche, i popoli più remoti. Lo sapevano gli uomini e le donne del Medioevo, lo sappiamo oggi e parliamo sempre più diffusamente di musicoterapia.
E si guarda ancora una volta a lei, la grande e unica santa Ildegarda di Bingen, proclamata dottore della Chiesa da Papa Benedetto XVI. Grande studiosa della natura e dell’uomo, mistica capace di raggiungere altezze e profondità vertiginose, Ildegarda ha maturato una profonda conoscenza in moltissimi ambiti, capacità che la santa stessa ha affermato provenirle da Dio come dono particolare in grado di farle 'comprendere i misteri che sono celati nell’essenza di ogni creatura'. I suoi studi sono di grande interesse e senza tempo, nel senso che superano i confini delle epoche e delle civiltà. Si continua oggi a studiare Ildegarda e a organizzare convegni, - l’ultimo, in ordine cronologico, pochi giorni fa - studi, opere di ogni genere ispirate a lei e ai suoi insegnamenti. Di recente don Marcello Stanzione, appassionato studioso e divulgatore della sua figura e delle sue opere, ha dedicato un volume proprio sulla sua produzione musicale, scritto insieme ad Angelo F. Gramaglia, musicista e musicoterapeuta in ambito psichiatrico e medico, tra curiosità e terapie mediche per il corpo e lo spirito della grande mistica attraverso il canto, il suono e anche il movimento del corpo nella danza.
In particolare vengono approfonditi il potere curativo della musica, i suoni, il canto gregoriano e le composizioni di Ildegarda, che possiede anche questo primato: prima donna musicista della storia. Numerosi inni, responsori, antifone da lei composti sono presentati, secondo il criterio da lei stessa enunciato: 'Ogni elemento ha, come ordinato da Dio, un suono proprio'.
In primo piano, dunque, la sua musica sacra che rispecchia nell’armonia della voce l’armonia del cielo. Lei stessa in quest'opera descrive le sue canzoni come 'symphonia harmoniae caelestium revelationem', ovvero la realizzazione musicale dell'armonia del cielo. Canzoni dell’armonia celeste , 'Caelestis harmoniae cantum', musica e parole strettamente connesse, che hanno al centro Dio, il Creatore e Padre, ricco di amore verso le sue creature. E Gesù Cristo, il Figlio di Dio incarnato, il Redentore, lo Spirito Santo… i canti dedicati allo Spirito Santo sono certamente tra le parti più belle della sua opera. In una di queste antifone "Spiritus Sanctus vivificans vita" Ildegarda canta dello Spirito Santo come 'radix in omni creatura', la radice di tutta la creazione. Lo Spirito Santo nel suo pensiero è colui che vive in ogni creatura e muove e ravviva ogni cosa.
Una parte relativamente vasta dei suoi Carmina è dedicata a Maria. S.Ildegarda definisce, in un responsorio, Maria "Mater sanctae medicinae", madre della medicina. Colei che restituisce attraverso la nascita di Gesù la vita all'umanità perduta e riversa così l'unguento della guarigione nella ferita della morte, risuscitando la vita. Ildegarda utilizza spesso immagini che provengono dallo studio della medicina, indicando così l’autentica malattia dell'uomo, quella che provoca la morte dell’anima e intacca anche il corpo, la malattia dell'abbandono di Dio, quando l’uomo fugge dal suo Creatore. La salvezza avviene solo quando l'uomo riflette e ritorna al suo originario legame con Dio.