Città del Vaticano , venerdì, 16. settembre, 2022 14:00 (ACI Stampa).
"Un monaco che prega nel suo monastero fa la sua parte nel portare il Vangelo in quella terra, nell’insegnare alla gente che vive lì che abbiamo un Padre che ci ama e in questo mondo siamo in cammino verso il Cielo”. Sono queste le parole che il Pontefice rivolge ai partecipanti al Capitolo Generale dei Cistercensi della Stretta Osservanza, i Trappisti.
Il Papa esorta i monaci a ricercare i “sogni di Gesù”. "Si tratta, cioè, di interpretare tutti questi sogni attraverso Cristo, immedesimandoci in Lui mediante il Vangelo e immaginando in senso oggettivo, contemplativo , come Gesù ha sognato queste realtà: la comunione, la partecipazione, la missione e la formazione. In effetti, questi sogni ci edificano come persone e come comunità nella misura in cui non sono i nostri, ma i suoi, e noi li assimiliamo nello Spirito Santo", dice Francesco ai religiosi.
"Vorrei proporvi alcune riflessioni su queste quattro strade”, dice il Papa.
"Questa comunione – è importante precisarlo – non consiste in una nostra uniformità, omogeneità, compatibilità, più o meno spontanea o forzata, no; consiste nella nostra comune relazione a Cristo, e in Lui al Padre nello Spirito. Gesù non ha avuto paura della diversità che c’era tra i Dodici, e dunque nemmeno noi dobbiamo temere la diversità, perché lo Spirito Santo ama suscitare differenze e farne un’armonia", aggiunge il Pontefice.
"Una comunità di vita consacrata può essere segno del Regno di Dio testimoniando uno stile di fraternità partecipativa tra persone reali, concrete, che, con i loro limiti, scelgono ogni giorno, confidando nella grazia di Cristo, di vivere insieme. Anche gli strumenti attuali di comunicazione possono e devono essere al servizio di una partecipazione reale – non solo virtuale – alla vita concreta della comunità", sottolinea Papa Francesco.