Città del Vaticano , domenica, 11. settembre, 2022 12:14 (ACI Stampa).
Il Vangelo della Liturgia odierna ci presenta “le tre parabole della misericordia” e Papa Francesco le commenta durante l’Angelus in Piazza San Pietro. “Gesù, accogliendo i peccatori e mangiando con loro, ci rivela che Dio è proprio così: non esclude nessuno, tutti desidera al suo banchetto, perché tutti ama come figli. Le tre parabole, allora, riassumono il cuore del Vangelo: Dio è Padre e ci viene a cercare ogni volta che siamo perduti”, commenta il Pontefice.
Francesco spiega: “I protagonisti delle parabole, che rappresentano Dio, sono un pastore che cerca la pecorella smarrita, una donna che ritrova la moneta perduta e il padre del figlio prodigo. Fermiamoci su un aspetto comune a questi tre protagonisti, che potremmo definire così: l’inquietudine per la mancanza. Tutti e tre, in fondo, se facessero un po’ di calcoli, potrebbero starsene tranquilli: al pastore manca una pecora, ma ne ha altre novantanove; alla donna una moneta, ma ne ha altre nove; e anche il Padre ha un altro figlio, ubbidente, a cui dedicarsi. Invece, nel loro cuore c’è l’inquietudine per quello che manca: la pecora, la moneta, il figlio che è andato via”.
“Così è Dio: non è “tranquillo” se ci allontaniamo da Lui, è addolorato, freme nell’intimo; e si mette in movimento per venirci a cercare, finché ci riporta tra le sue braccia. Il Signore non calcola le perdite e i rischi, ha un cuore di padre e di madre”, dice il Papa prima della preghiera mariana in questa domenica di sole di settembre.
“Ricordiamoci: sempre Dio ci aspetta a braccia aperte, qualunque sia la situazione della vita in cui ci siamo perduti”, rincuora il Papa.
“Abbiamo nostalgia per chi è assente, per chi si è allontanato dalla vita cristiana? Portiamo questa inquietudine interiore, oppure stiamo sereni e indisturbati tra di noi? In altre parole, chi manca nelle nostre comunità, ci manca davvero? Oppure stiamo bene tra di noi, tranquilli e beati nei nostri gruppi, senza nutrire compassione per chi è lontano? Riflettiamo allora sulle nostre relazioni: io prego per chi non crede, per chi è lontano? Il Padre ci chiede di essere attenti ai figli che più gli mancano.”, chiede il Pontefice a tutti i fedeli.