Città del Vaticano , giovedì, 8. settembre, 2022 10:02 (ACI Stampa).
“Avete portato ai popoli e alle Chiese la vicinanza del Papa; siete stati punti di riferimento nei momenti di maggiore smarrimento e turbolenza”. Papa Francesco si rivolge così ai nunzi apostolici e gli osservatori della Santa Sede, ambasciatori del Papa tra i popoli e nelle organizzazioni internazionali, che si riuniscono a Roma per un appuntamento di formazione, informazione e conoscenza che ha cadenza triennale.
Quello che Papa Francesco vuole è un botta e risposta franco, e perciò l’incontro avviene a porte chiuse, fuori da ogni ufficialità. Il discorso del Papa diffuso è solo l’introduzione all’incontro, un breve ricapitolo di quello che è successo, uno sguardo al futuro, una commemorazione dei nunzi che hanno lasciato nel corso degli ultimi due anni, come l’arcivescovo Aldo Giordano e l’arcivescovo Joseph Chennoth.
“Sono passati tre anni dal nostro scorso incontro”, esordisce il Papa. E in tre anni c’è stata una pandemia che ha limitato “la vita quotidiana e le attività pastorali”, e poi una “guerra di speciale gravità” che sconvolge “l’Europa e il mondo intero”, sia per “la violazione del diritto internazionale, sia per i rischi di escalation nucleare, sia per le pesanti conseguenze economiche e sociali”.
Papa Francesco ribadisce che si tratta di una “terza guerra mondiale a pezzi”, di cui i nunzi sono testimoni e che il Papa ringrazia per “quanto stanno facendo in queste situazioni di sofferenza”.
Il Papa sottolinea poi le sfide dell’oggi della Chiesa: Il cammino sinodale, il Giubileo 2025, la nuova costituzione apostolica, che “è nata attraverso un processo di quasi nove anni”, e che “richiederà del tempo anche per entrare, per così dire, a pieno regime”.