Ancora non è stato reso pubblico il testo della nuova costituzione. Questa, comunque, è stata costituzione considerata rischiosa da diversi membri dell’Ordine, che vedono diluita la sovranità di una organizzazione che ha relazioni diplomatiche con oltre 100 Paesi nel mondo e che ha, appunto, un organo di governo con regole proprie. Si estende, dunque, la competenza del Papa, su tutto l’Ordine, e non solo sulla parte “religiosa”, vale a dire quella dei “Cavalieri di prima classe”, veri e propri monaci, per i quali è sollecitata da tempo una riforma.
Con la sua decisione, il Papa rischia di mettere a rischio la sovranità stessa dell’Ordine, un tema che era venuto fuori da diversi dibattiti interni e alla fine in un drammatico appello da parte di una serie di associazioni legate all’Ordine di Malta che ne rappresentavano il 90 per cento delle opere.
Nel decreto, Papa Francesco sottolinea che i Papi, a partire da Pasquale II, “sono intervenuti per affermare l’identità, per mantenere l’operatività, per aiutare a superare le crisi, nonché per garantire l’esistenza e lo sviluppo dell’Ordine gerosolomitano, anche nelle sue prerogative di sovranità nell’ambito internazionale”. Il Papa ricorda anche un altro momento in cui fu necessaria una riforma, ad inizio degli anni cinquanta, e mette in luce come la “Sentenza del 24 gennaio 1953, emessa dal Tribunale Cardinalizio istituito il 10 dicembre 1951 con chirografo del mio predecessore Papa Pio XII” sottolineava che “prerogative inerenti all’Ordine […] come soggetto di diritto internazionale […], che sono proprie della sovranità, […] non costituiscono tuttavia nell’Ordine quel complesso di poteri e prerogative, che è proprio degli Enti sovrani nel senso pieno della parola”.
Infatti, proseguiva la sentenza, l’Ordine è “un Ordine religioso, approvato dalla Santa Sede […]. Esso persegue, oltre la santificazione dei suoi membri, anche fini religiosi, caritativi e assistenziali”.
Inoltre, “Le due qualità di Ordine sovrano e di Ordine religioso […] sono intimamente connesse tra di loro. La qualità di Ordine sovrano della Istituzione è funzionale, ossia diretta ad assicurare il raggiungimento dei fini dell’Ordine stesso e il suo sviluppo nel mondo” (Acta Apostolicae Sedis 45 [1953], 765-767)”.
Sulla base di questa sentenza, il Papa sottolinea che l’Ordine di Malta è un Ordine Religioso, che dipende dalla Santa Sede. Da comprendere come questo ne colpirà la sovranità reale.
Si legge nel decreto che “con paterna sollecitudine e premura ho seguito in questi anni il cammino dell’Ordine, apprezzando le opere realizzate in varie parti del mondo, anche grazie al generoso contributo di Membri e Volontari, e constatando altresì la necessità di avviare un profondo rinnovamento spirituale, morale e istituzionale di tutto l’Ordine, specialmente e non solo dei Membri del Primo Ceto, ma anche di quelli del Secondo Ceto”.
Papa Francesco ricorda che ha dato poteri speciali al delegato speciale dell’Ordine di Malta, che ha parlato di una importante opera di riforma, come pure la revisione della Carta Costituzionale del Codice Melitense, e denuncia che “molti sono stati i passi compiuti, ma altrettanti gli impedimenti e difficoltà incontrati lungo il cammino”.
Viene così promulgata la nuova Carta Costituzionale e il Codice Melitense, da lui approvate, revoca le alte cariche, scioglie l’attuale sovrano consiglio e ne costituisce uno provvisorio.
Questo nuovo consiglio è composto da Fra’ Emmanuel Rousseau come Gran Commendatore; da Riccardo Paternò di Montecupo come Gran Cancelliere; da Fra’ Alessandro de Franciscis come Grand’Ospedaliere; da Fabrizio colonna come Ricevitore del Comun Tesoro.
Il Consiglio include Fra’ Roberto Viazzo, Fra’ Richard Wolff , Fra’ John Eidinow, Fra’ João Augusto Esquivel Freire de Andrad,. Fra’ Mathieu Dupont, Antonio Zanardi Landi (attuale ambasciatore dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede); Michael Grace; Francis Joseph McCarthy; Mariano Hugo Windisch-Graetz.
Il Papa convoca anche il prossimo Capitolo Generale straordinario per il 25 gennaio 2023, che sarà preparato dal Delegato Speciale e dal Luogotenente di Gran Maestro Fra0 John Dunlpa, coadiuvati dal Sovrano Consiglio provvisorio.
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Papa Francesco inoltre conferma “tutte le facoltà attribuite in passato al mio Delegato Speciale fino alla conclusione del Capitolo Generale Straordinario, che sarà co-presieduto da Lui e dal Luogotenente di Gran Maestro”.
Per comprendere il peso delle decisioni, si deve comprendere come funziona l’Ordine di Malta. Il Sovrano Consiglio è il governo dell’Ordine, composto dal Gran Maestro (o Luogotenente di Gran Maestro), il Gran Commendatore, Il Gran Cancelliere, il Grande Ospitaliere e il Ricevitore del Tesoro Comune e da altri sei membri. Sono tutti eletti dal Capitolo Generale, da una maggioranza di Cavalieri presenti.
L’Ordine di Malta è composto di tre ceti. Il primo è costituito dai cavalieri di giustizia, detti anche professi, e i cappellani conventuali professi che devono emettere la professione dei voti di povertà castità e obbedienza, e che sono religiosi a tutti gli effetti. Il secondo ceto è quello di obbedienza. Gli appartenenti al secondo ceto si obbligano ad una vita di perfezione cristiana, secondo il proprio Stato, nello spirito dell’ordine e nell’ambito delle sue opere. Infine, il “terzo ceto” costituito da membri laici che non emettono voti religiosa, né promessa. Solo chi appartiene al primo ceto può finora essere eletto Gran Maestro.
La riforma poi approvata dal Papa, il cui testo ancora non è noto, ha creato un vasto dibattito interno. Una lettera delle associazioni legate all’Ordine di Malta di inizio agosto metteva in luce che la riforma andrebbe a compromettere il loro lavoro, che riguarda tra l’altro 80 mila volontari e 42 mila impiegati. La riforma dell’Ordine di Malta è tuttora in discussione, e più volte è stato discusso che il modo in cui l’Ordine di Malta verrà rappresentato rischia di diluire la sua sovranità.
Con questa decisione netta, Papa Francesco continua sulla sua linea dura sull’Ordine.