Città del Vaticano , martedì, 30. agosto, 2022 12:30 (ACI Stampa).
Gli appelli di Papa Francesco per la fine della guerra in Ucraina “vanno lette come una voce alzata in difesa della vita umana e dei valori connessi ad essa, e non come prese di posizione politica”. Alla fine, arriva una dichiarazione della Santa Sede (e si legge: Segreteria di Stato) a chiarire le parole di Papa Francesco al termine dell’ultima udienza generale, che hanno scatenato un ampio dibattito, specialmente in Ucraina.
Per comprendere il senso della dichiarazione, pesata in ogni parola, bisogna fare un passo indietro. Al termine dell’udienza generale del 24 agosto, Papa Francesco fa l’ennesimo appello per la fine delle ostilità in Ucraina – ne ha fatti circa 80 in sei mesi di guerra.
Le sue parole, però, suscitano reazioni molto dure in ambito ucraino, specialmente perché il Papa volge anche il pensiero “a quella povera ragazza volata in aria per una bomba che era sotto il sedile della macchina a Mosca. Gli innocenti pagano la guerra, gli innocenti! Pensiamo a questa realtà e diciamoci l’un l’altro: la guerra è una pazzia”. La ragazza è Darya Dugina, la figlia di quello che viene considerato “l’ideologo di Putin”, il filosofo Dugin, vittima di un attentato.
Le parole del Papa toccavano un nervo scoperto, a due livelli. Il primo è sentimentale, perché per la parte ucraina sentire definire “innocente” una personalità che più volte si è espressa in favore della guerra che sta avendo luogo nel Paese è una ferita che provoca cicatrici. Il secondo è formale, perché il Papa sembra connettere l’attentato alla guerra, in un momento in cui in realtà non sono ancora state definite le responsabilità. In pratica, il Papa fa sua la narrativa russa, che subito ha individuato in una agente ucraina la responsabile dell’attentato.
Sono parole che hanno persino portato il ministro degli Esteri ucraino Kuleba a convocare il nunzio apostolico, l’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, per chiedere spiegazioni, mentre Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione, pubblicava per la sezione ucraina di Vatican News un chiarimento delle parole del Papa, sottolineando che il Papa “aveva parlato con il cuore del pastore, non del politico”.