L'Aquila , domenica, 28. agosto, 2022 11:52 (ACI Stampa).
Papa Francesco è arrivato a L'Aquila per trascorrere una "mattinata intensa". Un saluto ai famigliari delle vittime del terremoto del 2009 e la Messa alla Basilica di Santa Maria in Collemaggio, in occasione della celebrazione della Perdonanza Celestiniana. Papa Francesco per la prima volta apre la Porta Santa voluta da Celestino V.
In piazza Duomo Francesco è accolto dal Cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo di L’Aquila e dalle autorità civili. Accompagnato dal Cardinale, il Papa entra in Duomo per una visita privata (la Cattedrale risulta ancora disastrata dopo il terremoto del 2009). Francesco indossa anche il caschetto. Poi, sul sagrato del Duomo, il Pontefice rivolge un saluto ai Familiari delle Vittime.
La scossa distruttiva si verificò il 6 aprile 2009 alle ore 3:32. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia registrò un sisma di magnitudo momento 6,3 Mw.
Francesco è di nuovo lì, per dare supporto a coloro che contano a causa di quella scossa 309 morti, circa 1600 feriti di cui 200 gravissimi che furono ricoverati negli ospedali, e infine, 65.000 sfollati. L'Abruzzo è ancora una regione ferita. Nel cuore misericordioso di Gesù "sono scritti i nomi dei vostri cari, che sono passati dal tempo all’eternità. La comunione con loro è più viva che mai. La morte non può spezzare l’amore. Ma il dolore c'è, le belle parole aiutano, ma il dolore rimane, c'è la vicinanza, l'affetto, aiutarci come fratelli e andare avanti. O siamo un Popolo di Dio o non si risolve", dice il Papa durante il saluto.
"Mi congratulo con voi per la cura con cui avete realizzato la Cappella della Memoria. La memoria è la forza di un popolo, e quando questa memoria è illuminata dalla fede, quel popolo non rimane prigioniero del passato, ma cammina nel presente rivolto al futuro, sempre rimanendo attaccato alle radici e facendo tesoro delle esperienze passate, buone e cattive. Voi, gente aquilana, avete dimostrato un carattere resiliente. Radicato nella vostra tradizione cristiana e civica, ha consentito di reggere l’urto del sisma e di avviare subito il lavoro coraggioso e paziente di ricostruzione. Nell’opera di ricostruzione, le chiese meritano un’attenzione particolare. Sono patrimonio della comunità, non solo in senso storico e culturale, anche in senso identitario", queste le parole del Pontefice sul sagrato del Duomo.