Roma , mercoledì, 7. settembre, 2022 10:00 (ACI Stampa).
La passeggiata romana alla ricerca delle memorie ignaziane e dei gesuiti tocca molti dei più belli e famosi palazzi della città da metà del '500 fino a tutto il '700 ad indicare un legame indissolubile tra Roma e la Compagnia di Gesù dovuta non solo al legame con il Papa, ma al servizio della città.
Arriviamo a Via dell' Umiltà a Palazzo Cesi- Mellini che potrebbe essere chiamata la prima casa per gli esercizi spirituali. Per qualche anno fu anche la sede del Collegio Germanico e alcune camere erano appunto riservate a chi faceva gli Esercizi ignaziani. Arrivando a via Monserrato, la via della chiesa degli spagnoli dedicata alla Madonna di Monserrat, c'è il Collegio inglese. Tra il 1579 e il 1773 il Collegio fu affidato alla Compagnia di Gesù. Molti dei martiri inglesi della Compagnia avevano studiato tra queste mura.
Altra curiosità. Il padre Lorenzo Ricci, Generale della Compagnia, venne tenuto prigioniero proprio qui quando i gesuiti furono soppressi, nel 1773 con il Breve Apostolico di Clemente XIV Dominus ac Redemptor. I gesuiti erano diventati troppo potenti politicamente, Ricci venne addirittura trasferito a Castel Sant'Angelo dove morì nel 1775.
Generale dei gesuiti eletto nella 19ª Congregazione generale era consapevole di alcuni difetti della Compagnia, tanto che disse in Congregazione: L'odio che la Compagnia sta sperimentando in alcuni ambienti proviene in parte dall'arroganza degli scritti di alcuni dei nostri.
Cacciata da Portogallo, Spagna, Francia, Napoli e dalle colonie del Sud e Centro America, nel 1773 la Compagnia viene soppressa. Le corti borboniche spingono Clemente XIV a firmare il 21 luglio 1773 il decreto valido per i sovrani cattolici. La Compagnia sopravvive in Prussia e Russia. Tra le cause l'opposizione all' llluminismo e al Giansenismo, la difesa di teorie lassiste in campo morale, ma anche l'antipatia suscitata il alcune corti per il supporto alle popolazioni autoctone, contro il loro sfruttamento soprattutto in America Latina.
