Terracina , martedì, 23. agosto, 2022 14:00 (ACI Stampa).
Si dice che il 24 agosto 1992, a Muiravale cadde un baobab, e nella tradizione di quelle terre si crede che quell’albero cada solo quando muore qualcuno molto caro a Dio. E qualcuno molto caro a Dio era stato ucciso quel giorno sulla strada di Muiravale: Alfredo Fiorini, medico, missionario comboniano, che aveva dedicato agli altri la sua vita.
Un delitto assurdo, ad opera forse di malviventi ma nel clima di una guerra civile, che è stato eseguito mentre Alfredo, come tutti lo chiamano, tornava ad Aula da Nacala, dove era stato per alcuni giorni di riposo e pianificazione nella residenza del vescovo. Perché in quel Mozambico scosso dalla guerra civile, Alfredo Fiorini era arrivato per restare, per portare il suo aiuto di medico e di missionario. Ironia della sorte, poche settimane dopo il suo martirio venne firmato l’accordo tra le due fazioni in guerra da 17 anni.
La sua città, Terracina, non lo ha mai dimenticato. Già nel 1995 gli intitolarono l’ospedale cittadino. E in quell’anno il fratello raccolse le lettere di Alfredo ai famigliari, dopo aver raccolto prima ancora le poesie che il missionario amava scrivere.
Per il trentennale della morte, Terracina ha organizzato una serie iniziative, animate anche dall’associazione Alfredo Fiorini, costituita dagli ex compagni di scuola del missionario. Il 18 agosto è stato presentato il libro sulle poesie di Alfredo a cura del fratello Fabio, in una nuova edizione dell’Editrice Missionaria Italiana, e una mostra con gli elaborati dei ragazzi delle scuole sul tema “Sogniamo con Alfredo un mondo migliore”.
Diverse le attività previste per i ragazzi, mentre stasera ci sarà la preghiera per la pace, che apre le celebrazioni per il 24 agosto, anniversario della scomparsa di Alfred. In quel giorno, il vescovo di Latina Mariano Crociata celebrerà messa, ci sarà una marcia per la pace, e una riflessione di padre Giulio Albanese, giornalista e missionario. E poi, ancora, il 28 agosto il medico di Lampedusa Pietro Bartolo parlerà di migranti con il giornalista Luca Attanasio. Quest’ultimo, il 30, interverrà in un dibattito sull’Africa con Vincenzo Salvucci, ricercatore dell’Università di Copenaghen.